“Vie Feminine” alla conquista degli spazi pubblici, manifesta vicino al parlamento europeo per sensibilizzare le donne sul sessismo .
Vie Féminine: alla conquista degli spazi pubblici, tutte unite contro il sessismo
Il 12 dicembre a Bruxelles ,dopo aver partecipato al convegno al parlamento europeo organizzato da Dino Giarrusso sullo stato della canapa in Europa, avviandoci verso la metropolitana abbiamo incontrato delle donne che manifestavano. Così , assieme ai giovani universitari che avevano partecipato al convegno ci siamo avvicinati per capire il motivo di questa manifestazione.
“Come movimento femminista, Vie Féminine difende una società unita ed egualitaria. Il 29 maggio 2010, incaricato dalle varie entità e strutture del movimento e riunito al Congresso, i membri di Vie Féminine hanno votato “Dodici condizioni per una società egualitaria, unita e giusta”. Per quanto riguarda molte aree concrete della vita delle donne e dell’intera società, queste condizioni sono elementi essenziali per trasformare il nostro modello di società in un progetto veramente egualitario, unito e giusto. Frutto di un processo partecipativo che ha mobilitato un gran numero di donne per quasi due anni, queste condizioni definiscono importanti linee guida per gli anni a venire. Inoltre, fanno anche parte di un contesto più ampio: vanno fino a mettere in discussione i sistemi di dominio che sono patriarcato, capitalismo e razzismo. In effetti, attraverso le istituzioni e i comportamenti individuali e collettivi, questi tre sistemi di dominio costruiscono e mantengono una gerarchia tra le persone e ne avvantaggiano alcune a danno di altre. Pertanto si combinano e si rafforzano a vicenda per produrre conseguenze particolarmente dannose per le donne.Vie Féminine è quindi più che mai determinato a combattere contro tutte le ingiustizie e le disuguaglianze prodotte da questi sistemi , per evidenziare e denunciare i loro effetti perversi sulla vita delle donne. Ecco perché Vie Féminine si è impegnata durante il Congresso del 29 maggio 2010 a integrare oggi una lettura della società che tenga conto di questi tre sistemi di dominio e che sia ancorato alla vita quotidiana delle donne.
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