Castellammare di Stabia, il candidato Sindaco per le liste civiche è Andrea Di Martino
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astellammare di Stabia, il 10 giugno i cittadini stabiesi dovranno votare, dopo soli quasi due anni, rispetto ai 5 previsti, per il nuovo Sindaco e per il nuovo Consiglio Comunale. Le votazioni si sono rese necessarie dopo la sfiducia data all’ex Sindaco Pannullo, avvenuta pochi mesi fa, ad opera di una parte dei suoi fedelissimi e da una parte dell’opposizione.
In virtù delle elezioni, i vari candidati a Sindaco si sono già presentati alla popolazione, tra cui Andrea Di Martino: l’ex Vicesindaco dell’amministrazione Pannullo, ed uno dei firmatari della sua sfiducia, ha deciso di candidarsi come Sindaco per le liste civiche, 9 in tutto. La Redazione di Vivicentro.it ha intervistato il candidato:
Quale è il suo programma di governo per Castellammare di Stabia?
Io ho messo insieme uomini e donne libere che vogliono governare questa città, liberi di cambiare in comune; siamo qui perchè partiamo dal mare: noi ci vogliamo riappropriare del mare a Castellammare, vogliamo ridare il mare e il suo arenile attraverso un processo di riqualificazione; il suo porto per trasformarlo in stazione crocieristica,; le sue acque per farsi si che diventino il valore aggiunto di questa città Il mare può essere un elemento di trasporto, possiamo alleviare il traffico, raggiungendo la città vi mare, e attraverso di esso ci vogliamo riappropriare della terra: le terme, la città vivibile, la pedonalizzazione, avere una città che sia a misura d’uomo e riappropriarci della cultura: Fondazione Viviani, Premio Annibale Ruccello per i giovani scrittori, una rete museale di grande valore, ecco liberi di cambiare, senza padrini, senza padroni, vogliamo cambiare la nostra città.
Come mai lei ha deciso di candidarsi a Sindaco, dopo l’esperienza da Vicesindaco con Pannullo?
Perchè Castellammare è stata una città martoriata dai partiti e dai potentati che erano fuori Castellammare; sono anni che la città è un feudo, non è la capitale, e subisce le scelte fatte altrove. Sono anni che Castellammare subisce la lotte intestine tra i partiti, senza riuscire a decollare. L’unico modo per farlo era liberarsi dei partiti e dei padroni, e cambiare il proprio destino attraverso se stessi.
Lei ha parlato anche delle Terme, come sa il bando Sint non ha avuto molto successo. Cosa si può fare al riguardo, secondo lei?
Il bando è stato un fallimento. Si tratta di una cosa in cui io avrei voluto avere torto, invece avevo ragione e mi dispiace dirlo, perchè per il bene della città nessuno deve giocare allo sfascio. Oggi quel bando è andato come prevedevo, ed ora è necessario fare tre cose subito: sciogliere la Sint, che è diventato un carrozzone inutile che porta a spendere soldi e non è una risorsa; prendere i beni e avviare un processo di privatizzazione, dove le terme vecchie devono diventare una moderna stazione termale, con wellness, fitness e benessere, terme nuove deve diventare un punto di riabilitazione motoria e sportiva. E’ venuto il momento di dire basta ai carrozzoni pubblici, e alla politica che ha distrutto le terme e ha dato false speranze ai lavoratori: con noi ci saranno nuove occupazioni, con processi di privatizzazione, senza che i grandi partiti si mettano in mezzo. Per questo siamo qui.
Per quanto riguarda il Cantiere Navale?
Il cantiere non si tocca. E’ la mia storia personale, ci hanno lavorato mio padre, ci lavora mio fratello, io ho preso manganellate per difendere il canrtiere e così non va bene. Lo dirò forte e chiaro: il cantiere di Castellammare deve ritornare ad essere un centro industriale, deve diventare una priorità nei piani industriali di Fincantieri. Finchè non sarà così io non mi arrenderò, non mi fermerà: Bono deve capire che il cantiere è il futuro della città, anche in corrispondenza di uno sviluppo turistico, che noi vogliamo dare a questa città.
Nel suo programma di governo, ci sono degli obiettivi da mettere in pratica nel breve periodo?
Si può mettere in pratica subito la firma con la Sovrintendenza dei beni archeologici e dotare la città di un museo archeologico, dove i reperti della città torneranno ad essere visibili, ai turisti e agli stabiesi. Si può fare subito, in un mese, il tempo di firmare la convezione e aspettare la risposta dell’ente. da quel museo deve partire la ricostruzione storica della città, come l’apertura di un museo delle Arti figurative, un museo delle pinacoteche, dove i grandi artisti di Castellammare possano trovare la possibilità di esporsi, in quanto Castellammare è città di mare e terra, ma è anche città di cultura. Questa è la città che vogliamo cambiare, e vogliamo governare insieme, contro tutti, contro i poteri forti che in questo momento pensa di mettere le mani sulla città: noi la vogliamo liberare dalle catene perchè Castellammare diventi padrona del proprio destino.
Lei ha parlato di acqua pubblica
Io non dirò niente che non si possa fare, non farò false promesse su cose che non si possono realizzare. Io sono per l’acqua pubblica, ho prima di tutti quanti lottato per essa, purtroppo il sistema legislativo in questa nazione e regione ci ha dotato di una società di gestione che è la Gori. Noi non possiamo tornare indietro e dare false speranze e illusioni alla città, ma dirò alla Gori che bisogna applicare il contratto mondiale dell’acqua, i bisognosi devono avere l’acqua a tariffe sociali e in parte anche gratis, e c’è bisogno di rendere trasparenti ed economizzare le bollette. L’acqua è un bene primario, è gestita dalla Gori ma la Gori si deve far carico del fatto che l’acqua non è loro, su di essa non si lucra ed è un bene della vita.
In merito alla sua posizione sul sottopasso di Via Nocera?
E’ un’opera inutile che alla città non serve e creerebbe solo un enclave separata dal resto, dove vive la metà della cittadinanza di Castellammare. L’Eav vuole fare il raddoppio, vediamo in che forma farlo, ma questo non può avvenire ai danni della popolazione. Il sottopasso a Castellammare nella mia amministrazione non si farà.
Una delle piaghe stabiesi è la Camorra, cosa pensa al riguardo?
Noi ci siamo messi insieme e mi auguro che tutti facciano altrettanto, perchè una precondizione per fare politica e cambiare la città è dire no alla camorra. Abbiamo mandato le nostre liste alla commissione antimafia, alla Prefettura, alla Procura, affinchè possano essere verificate, perchè se ci sono tentativi di infiltrazione, saremo i primi a denunciarle. Il tema della lotta alla camorra è un tema che deve riguardare tutta la politica, e significa liberare questa città dall’ossessione di chi lucra sull’economia e sul lavoro delle brave persone, ed è per questo che diciamo no alla camorra, perchè una Castellammare libera, lo è anche dalla camorra.
C’è chi dice che probabilmente si andrà al ballottaggio tra lei e Cimmino, cosa pensa?
Io penso di vincere al primo turno.
Cosa vuole dire ai cittadini che il 10 giugno andranno a votare?
Lo so che in questi anni siete stati disillusi e stanchi: avete visto promesse non mantenute, sogni fallire e giunte cadere, ma riappropriatevi della vostra città. Noi oggi abbiamo l’occasione, di cambiare insieme Castellammare, di riaccendere un sogno e la speranza. Qui ci sono le competenze giuste e le novità necessarie, per interrompere e rompere un processo antico che ha governato male Castellammare, che l’ha portata ad essere una città che non meritava di essere, per le risorse che ha. Se noi stiamo a casa, vincono i peggiori, facciamo in modo che partecipando vincano i migliori, e in questo momento i migliori siamo noi, sono i civici per Castellammare.
a cura di Vincenza Lourdes Varone
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