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Victor Osimhen, una storia di forza e determinazione

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Victor Osimhen, quando il talento e la determinazione permette di emergere dalle difficoltà.

Spesso i calciatori vengono visti come superuomini, quasi delle macchine, degli ingranaggi del grande sistema che è il calcio. A volte si dimenticano le difficoltà e le storie che si nascondono dietro facce felici e sotto magliette colorate e tappezzate di sponsor. L’esempio lampante è la storia di Victor Osimhen.

L’infanzia

Trascorre la sua infanzia in un sobborgo di Lagos e presto, troppo presto, deve fare i conti con il destino che gli porta via la madre. Subito dopo il papà perde il lavoro e la situazione non è delle più felici. Accade che anche un ragazzino come Victor deve inevitabilmente contribuire al sostentamento di una famiglia umile ma con tanta dignità. Il piccolo Vic inizia a vendere bottigliette d’acqua nelle trafficatissime strade della capitale nigeriana. Tutto per amore del papà, dei fratelli e delle sorelle.

E’ un luogo dove non c’è speranza, dove nessuno ti dice di credere in te”. Allora devi essere tu a credere nei tuoi mezzi e lottare per emergere. Un’esistenza così problematica considerando una così grande forza di volontà e di continuare a combattere, non può far altro che farti crescere molto più rapidamente dei coetanei. Qualche lavoretto qua e là per contribuire all’economia della famiglia, insomma non un’infanzia invidiabile: “Non c’è nulla che mi sia piaciuto veramente della mia infanzia”.

Sulle orme di Didier Drogba

Il sogno nel cassetto è sempre stato quello di giocare a calcio. La sua fonte di ispirazione è stato Didier Drogba, leggenda del Chelsea. “Mi dicevano che gli somigliassi”, scoprire quel giocatore e quell’uomo gli ha dato uno sprint in più sia nella vita che nella crescita calcistica.

Dal nulla ai riflettori di uno dei top campionati d’Europa: “Essere qui è un sogno diventato realtà. Se qualcuno, tre anni fa, mi avesse detto che avrei giocato in una delle squadre più importanti al mondo non ci avrei creduto”. Sì perché neanche l’approdo in Europa è stato facile. Dopo la spedizione vittoriosa con la sua Nigeria nella Coppa del Mondo under 17 e la conquista della Scarpa d’Oro della competizione, qualcuno si accorge di lui. Arsene Wenger, manager dell’Arsenal, ha intravisto della qualità importanti in Osimhen e fa di tutto per convincerlo ad accettare la corte dei Gunners. Victor però parte dalla Germania, sa bene che il percorso di crescita è importante e al Wolfsburg crede di poterlo iniziare con maggiore tranquillità e soprattutto con meno pressioni. Cambiare vita tutto d’un tratto non è sicuramente facile per un adolescente, se poi si mettono anche gli infortuni di traverso non è scontato rispettare le attese. “Ho vissuto dei momenti difficili al Wolfsburg, sono anche stato scartato da due squadre belghe”. Infatti la squadra della Bassa Sassonia cerca di cederlo, ma in Belgio non sono convinti di acquistarlo anche perché Victor non mostra al meglio le sue caratteristiche a causa di un’infezione da malaria. Quindi è lo Charleroi a prelevarlo in prestito dai Wölfe. Nella stagione 2018/2019 si prende la rivincita personale. Segna 20 gol e trascina le “Zebre” fino agli spareggi validi per la qualificazione in Europa League. Da qui si sposta ancora verso ovest, verso la Francia con tappa a Lille e poi il trasferimento record al Napoli.

Il presente ed il futuro al Napoli

Sono felice di essere dove sono ora, ho imparato a non abbattermi e a credere in me stesso. Ora credo che nulla sia impossibile”. Nessun segreto particolare se non quello di continuare a credere in quello che faceva con passione anche quando la strada si faceva in salita e piuttosto impervia. Lui avanzava senza fermarsi, facendo tesoro delle delusioni, perché tutto fa esperienza.

Il sogno di un ragazzino emerso dopo tante difficoltà è quello di vincere il premio di miglior giocatore africano dell’anno: “Credo di essere sulla strada giusta”. Non solo il calcio. Per un ragazzo, di soli 21 anni, cresciuto così in fretta avanza anche la voglia di dar vita ad una propria famiglia. Realizzarsi dal punto di vista umano, come persona.

Sì perché quei “superuomini” che vediamo in tv che ci fanno sognare o disperare sono delle persone con le proprie storie e i propri percorsi.
Credi nel tuo sogno, bonne chance Victor!!

 

Fonte foto: twitter SSC Napoli

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