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Vico Equense, la proposta dell’Enpa per salvare i randagi del Faito

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Negli ultimi giorni, dopo la diffusione della notizia circa l’aggressione da parte di alcuni cani randagi subita da una famiglia di Positano sul Monte Faito, a Vico Equense e nei comuni limitrofi si è riaccesa la polemica. Ad alzare la voce tanti cittadini preoccupati per la pericolosità che possono rappresentare questi animali soprattutto per i più piccoli. D’altro canto non si possono imputare colpe a degli animali che hanno vissuto gran parte della propria vita lasciati a se stessi.
Da qui sarebbe partita la proposta dell’ Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) che ha inviato una nota al sindaco Andrea Buonocore, al comandante della polizia municipale Ferdinando De Martino, al capogruppo consiliare di minoranza Maurizio Cinque, al presidente dell’ente parco dei Monti Lattari Tristano Dello Joio, al settore veterinario dell’azienda sanitaria locale e ai carabinieri di Vico Equense.
Il documento, composto di due pagine, propone di effettuare interventi volti “al censimento, al controllo e alla tutela dei maremmani randagi del monte Faito”. Nello stesso documento viene paventata la possibilità di istituire una sorta di parco all’aperto con la collaborazione della Regione Campania e della Città metropolitana di Napoli.

A Buonocore, l’esponente dell’Enpa suggerisce di muoversi per provvedere alla stipula con tutti gli enti coinvolti nonché proprietari del Faito di un protocollo d’intesa.
Obiettivo, come detto, sarebbe “l’istituzione di una zona ben delimitata all’interno del territorio della montagna denominata “Progetto Enpa, oasi protetta maremmani del Faito” in cui consentire ai cani randagi di vivere liberi sul territorio” ma comunque in spazi ben delineati, “senza rischi per le persone“.
Così i cani potranno essere seguiti costantemente dai volontari dell’associazione, con il supporto dei veterinari dell’Asl Napoli 3 Sud. “In tal modo – chiude la comunicazione di Enpa – sarebbe possibile controllare lo stato di salute degli animali e sterilizzarli”.

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