b>Sul destino del Venezuela, Stati Uniti e Unione Sovietica, hanno iniziato a scaldare i muscoli, si paventa una loro intromissione nella diatriba fra Maduro, e Guaidò.
Entrambi si definiscono Presidenti, il primo, (Maduro) perché eletto con suffragio popolare, il secondo, Guaido’ per autoproclamazione.
Un salto nel passato :
Il Venezuela è stato quasi sempre ‘governato’ da regimi militari e dittatoriali, in sole due occasioni si era avuta una non ben definita aria di democrazia, nel 1958, e nel 1999, quando venne eletto come Presidente Hugo Chavez.
Quest’ultimo pur essendo un militare, avvio’ una riforma di netta impostazione populista; Le sue intenzioni furono di tentare di distribuire a piu’ ampie fasce della popolazione, la ricchezza derivante dalle esportazioni del petrolio.
Operazione non riuscita, perché dopo la sua morte il Governo del Paese fu assunto da Maduro.
Torniamo al presente .
In questi ultimi 2 giorni il Venezuela e’ stato teatro di violentissimi scontri tra le due fazioni, seguite da due imponenti mobilitazioni, a favore e contro il Governo Chavista.
Il leader dell’opposizione Juan Guaidó, al grido di “sì si può!”, ha chiesto ai suoi militanti di accompagnarlo per ottenere la fine della “usurpazione” del potere da parte dI Nicolás Maduro.
Quest’ultimo, come risposta, ha celebrato la sconfitta della destra golpista che avrebbe dovuto portare il Paese alla guerra civile.
Come se cio’ non bastasse, Maduro ha espresso l’intenzione di far arrestare il principale responsabile di tutte le rivolte che si sono avute nel Paese.
Maduro ha parlato di un fallito golpe, vuole far incriminare Guaido’ per alto tradimento, intenzione questa, che non ha fatto piacere al Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo che ha prospettato un possibile intervento militare.
Stessa cosa dicasi per la Russia pronta ad intervenire militarmente qualora gli Stati Uniti mandassero le proprie truppe nel territorio venezuelano.
Come andra’ a finire nessuno lo puo’ prevedere, solo i prossimi eventi potrebbero dare una risposta.
L’unica cosa certa e’ questa, quando gli interessi economici sono in ballo, anche le grandi potenze non restano a guardare.
Speriamo che gli animi delle 2 superpotenze non si surriscaldino ancora di piu’, si potrebbe correre il rischio di una terza guerra mondiale.
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