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Vaccini, la ministra Grillo sconfessa Salvini: “Sono fondamentali, decide il mio Ministero”

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Salvini definisce inutili e pericolosi i dieci vaccini del decreto Lorenzin, ma la ministra Giulia Grillo lo sconfessa: “Sono fondamentali, decide il mio ministero”

“Dieci vaccini sono inutili e in parecchi casi sono pericolosi, se non dannosi”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini gioca a fare il medico, in un intervento a RadioStudio54 riportato su laRepubblica.
Lo fa affrontando un tema caldo, sul quale prende una decisione molto distante non solo dal governo precedente, ma anche dalla ministra della Salute della sua maggioranza, Giulia Grillo. Salvini dice di voler garantire “l’impegno preso in campagna elettorale nel permettere che tutti i bimbi entrino in classe, vadano a scuola”, perché “la priorità è che i bimbi non vengano espulsi dalle classi” anche se non vaccinati. E fin qui la linea è molto simile a quella della ministra Cinquestelle. Il problema è che a causa dei toni altisonanti della sua perenne campagna personale finisce con appoggiare le posizioni degli antivaccinisti in toto.
Grillo, che fin da quando si insediata ha detto di essere favorevole ai vaccini (“Non sono un ministro no-vax – ha spiegato il 18 giugno scorso – Possono essere diversi gli approcci e le modalità con cui si propone alla popolazione questo importante strumento di prevenzione, ma siamo assolutamente a favore dell’uso delle vaccinazioni”),  ha subito sconfessato, tramite un comunicato, le parole di Salvini e ha ribadito al ministero dell’Interno che spetta al suo dicastero decidere sul tema.
Inoltre, aggiunge, la politica può discutere dell’obbligo ma non del valore sanitario dei vaccini: “I vaccini sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria. E in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione”.
La ministra aggiunge che non vuole alimentare polemiche e che le decisioni verranno prese “in accordo con gli alleati di governo, ma chiaramente si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal ministero della Salute“. Inoltre, non senza mandare una frecciata, spiega che “l’obbligatorietà è un argomento politico, che ha a che fare con una strategia di tipo politico. Ma le valutazioni di tipo scientifico non competono alla politica, che “non fa” scienza, ma decide quale strumento utilizzare, se vuole l’obbligatorietà e in quale misura. Stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore capace da una parte di garantire la frequenza dei bambini negli asili nido e che dall’altra parte metta al centro del dibattito parlamentare la revisione dell’impianto del decreto Lorenzin”. Si lavorerà dunque in Parlamento, con i tempi che ne conseguono, alla modifica del decreto sull’obbligo. Come, non è molto chiaro nel comunicato di Grillo.

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