La vaccinazione anti Covid-19 mostra i soliti rapporti tra i ricchi e i poveri del mondo: briciole al Terzo mondo e terza dose in Occidente
L
a pandemia Covid-19 non cambia gli schemi nei rapporti tra ricchi e poveri del mondo, anche in tema di vaccinazione. Mentre appena le briciole sono arrivate al Terzo mondo, già in Occidente si parla di terza dose.
Ad oggi, ad esempio, in Africa meno del 2% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino. Non ci sono vaccini sufficienti nemmeno per immunizzare le fasce più deboli della popolazione: anziani ed ammalati cronici. E nemmeno per la copertura del personale sanitario.
Mentre in Occidente le nazioni più ricche stanno già somministrando – o si apprestano a farlo – la terza dose del vaccino per i loro cittadini. Ha cominciato Israele, che da agosto sta somministrando la terza dose agli ultrasessantenni, che hanno già ricevuto – almeno da cinque mesi – la seconda dose. La compagna è su base volontaria ma l’adesione è più che consistente.
Germania, Francia, Gran Bretagna si preparano a farlo in questo settembre. In Italia il dibattito è ancora in corso circa l’opportunità di procedere a questo ulteriore richiamo vaccinale. Sia da parte governativa sia in ambito scientifico, non ci si è definitivamente pronunciati. Ma l’orientamento sembra propendere per il sì.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), invece, ha chiesto all’Occidente di soprassedere alla terza dose, per il momento. Per poter permettere ai Paesi più poveri di poter accedere alle dosi di vaccino, almeno per le categorie più deboli e per quelle a rischio.
L’auspicio dell’Oms è di poter arrivare ad immunizzare e mettere al sicuro almeno il 10% della popolazione a rischio, nei paesi poveri, almeno entro l’autunno.
“I paesi ricchi ammassano vaccini e trasformano l’equità vaccinale in una presa in giro”, è l’amaro commento della dottoressa Matshidiso Moeti, direttrice della Divisione africana dell’Oms.
Il giudizio è caustico, ma fotografa icasticamente la situazione di un Occidente opulento che non vuol comprendere che mettere in salvo il Terzo mondo è non solo un dovere etico di umana solidarietà, ma anche una sua convenienza egoistica. Più persone si riescono a vaccinare e meno focolai troverà il virus, dove potersi riprodurre e generare nuove varianti sempre più perniciose. Variante delta sia da esempio ed insegni!
Vaccinazione Covid: al Terzo mondo briciole, terza dose in Occidente // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia