16 C
Castellammare di Stabia

Utilitarie di lusso: tutto è nato dalla Y10

LEGGI ANCHE

L

e grandi Case automobilistiche, a partire dagli anni 80, nell’epoca degli stimoli visivi e della libera espressione dei più grandi estri creativi, ma anche del piacere e dell’esaltazione del sé, hanno inventato le utilitarie di lusso. Hanno sempre più spogliato le proprie automobili di tutta una serie di valori d’uso quali l’abitabilità, la maneggevolezza, i bassi consumi e il confort per focalizzarsi sull’esaltazione della vettura, che è divenuta un mezzo capace di donare felicità al proprio utilizzatore, aiutandolo a definire i tratti salienti della propria identità, del proprio ruolo sociale o, comunque, un escamotage per raggiungere una forma di edonismo individuale.

Da ciò è nata quella che si può definire la duplice natura dell’automobile moderna, capace di rispondere sì ai bisogni tramite l’utilizzo, quindi vista come un mezzo di trasporto dotata di determinate caratteristiche tecniche, ma anche e soprattutto considerata come oggetto capace di esaudire dei desideri quali la ricerca di eleganza, la raffinatezza, l’ostentazione del lusso e una sempre maggiore esclusività. La nascita di innumerevoli versioni speciali e limitate e sempre più personalizzate e personalizzabili , per ogni firma operante nel settore, spiega come il ruolo meno utilitarista dell’automobile stia affermando il proprio predominio.

In questo scenario, complice il traffico che attanaglia le nostre città e la necessità di passare più ore alla guida, si è affermato sempre più il settore delle cosiddette automobili utilitarie di lusso, oggi ‘compatte’ automobili dalle dimensioni ridotte, molto maneggevoli, ma che non richiedono nessun tipo di rinunce in termini di confort o di dotazioni rispetto alle grandi berline.

Per rimanere in Italia, il successo di Ypsilon, recente modello di ingresso del mercato di casa Lancia ne è la più viva e diretta testimonianza. Nonostante la modernità e l’estrema attualità del fenomeno, si possono trovare forme arcaiche di richiami alle medesime tematiche in un lontano passato che ha fondato le basi della fortuna di Ypsilon.

Come è ben noto, Lancia assieme ad altre grandi Firme automobilistiche, fa parte del gruppo Fiat. Tra tutte queste, Autobianchi si è distinta poiché, grazie all’acquisizione di questo marchio, la Fiat ha potuto realizzare e fabbricare dei modelli da affiancare ai propri per clienti mossi dalla voglia di distinzione ed esclusività, ma soprattutto per acquisire un vero e proprio laboratorio per sperimentare soluzioni alternative e un po’ azzardate, senza avere ricadute negative di immagine sul proprio marchio.

La prima idea fu la realizzazione di una vettura piccola, particolare, differente, una novità: nacque così la Bianchina.

Autobianchi Bianchina
Autobianchi Bianchina

La Lancia, nel 1969, incorporò completamente l’Autobianchi e presentò l’A112, che aveva il compito di sostituire la Bianchina e lo fece stravolgendo gli schemi delle utilitarie prodotte in Italia fino a quel momento: eccellenti rifiniture e design gradevole, dotata di un aspetto signorile, che le consegnò un forte grado di distinguibilità. Va inoltre detto che, se il pubblico non avesse accettato le caratteristiche e l’aspetto della vettura, non le avrebbe dato il successo che di fatto ebbe.

Autobianchi A112
Autobianchi A112

Nel 1985, dopo il grande successo della A112, l’Autobianchi presentò la Y10. Un’auto rivoluzionaria, tutto venne prodotto da zero, realizzata per dare al gruppo Fiat un’automobile piccola ma di classe superiore, per proporre alla sempre più esigente clientela del tempo una vettura che, pur mantenendo non solo gli ingombri, ma anche la funzionalità tipica dei segmenti bassi del mercato: in poche parole, una automobile antesignana di quelle che sarebbero poi diventate le utilitarie di lusso. Un’automobile contenuta sul piano dimensionale ma collocabile in segmenti superiori per finitura e dotazioni, anche per il fatto che avrebbe dovuto essere venduta all’estero col marchio Lancia per “risanarne” le sorti, in quanto la commercializzazione di alcuni modelli non molto indovinati ne avevano seriamente intaccato l’immagine.

Autobianchi Y10
Autobianchi Y10

Con Y10 nasce quella tanto “fortunata” generazione Y, che intanto ha visto scomparire il marchio Autobianchi inglobando in Ypsilon (Y) di Lancia, la natura fatta di innovazione, ricercatezza stilistica, eleganza e distinzione che aveva indirizzato il percorso Autobianchi nel tempo. In seguito alla prima serie di Y, debutta in casa Lancia la Ypsilon, dall’appeal moderno, capace di riproporre un modello nel così oramai consolidato mercato delle utilitarie di lusso, che intanto è diventato mercato delle “Compatte”, unendo la praticità alla voglia di distinzione proprie della mission Lancia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cittadella – Juve Stabia: La doppia faccia di Luca Pandolfi, dal flop a Castellammare al successo in Veneto

L'ex Juve Stabia affronta la sua vecchia squadra nel momento migliore della sua carriera, ma la memoria collettiva delle Vespe lo lega ad una stagione da incubo.
Pubblicita

Ti potrebbe interessare