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lla fine il presidente statunitense ha detto “sì “all’aumento delle truppe in Afghanistan. Trump ha accolto il consiglio dei suoi generali annunciando che gli Stati Uniti resteranno a Kabul fino a data da destinarsi. Il presidente non ha però specificato a quanto ammonterebbe l’aumento delle truppe, ma le fonti del Congresso citate dai media parlano di 4 mila. Ad oggi sono 8.400 i soldati dispiegati in Afghanistan e dal 2001 ne sono morti circa 2.400.
CAMBIO DI ROTTA
Trump ha sempre sostenuto un “veloce ritiro” dopo 16 anni di conflitto. “Il mio istinto originario era di ritirarci. E in generale, mi piace seguire i miei istinti. Ma per tutta la vita ho sentito dire che le decisioni sono molto diverse quando ti siedi nello Studio ovale” ha affermato il presidente.
LA RISPOSTA DEI TALEBANI
Non si è fatta attendere la risposta dei talebani dopo le dichiarazioni di Trump. “Invece di proseguire la guerra in Afghanistan, gli americani avrebbero dovuto pensare a ritirare i loro soldati”, ha affermato il portavoce dei talebani Zabiullah Mujahid. E poi “fin quando ci sarà un solo soldato americano nel nostro Paese, l’Afghanistan sarà il cimitero di questa superpotenza del XXI secolo”.
Sull’altro fronte il presidente afghano Ashraf Ghani ha espresso gratitudine per l’operato di Trump e del popolo americano “per liberare la regione dalla minaccia del terrorismo”.
IL PLAUSO DELLA NATO
Anche la Nato si allinea alla decisione presa da Trump. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha sottolineato che l’Alleanza “resta pienamente impegnata in Afghanistan”. Ha inoltre ricordato che gli alleati internazionali si sono già impegnati ad aumentare la presenza della Nato nel Paese per impedire che” l’Afghanistan diventi un rifugio di terroristi che possano attaccare i nostri Paesi”.
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