Uova sequestrate in 66 aziende, di cui 9 chiuse. Sovraffollamento e maltrattamento di animali, strutture abusive e mangimi mal conservati.
Uova sequestrate in tutta la Nazione, anche in Sicilia
Sono circa 9.000 euro il valore delle sanzioni irrogate per mancanza di tracciabilità. È il bilancio dell’operazione denominata “Tuorlo 3” dei Carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (R.A.C.) di Torino, Roma e Messina, nell’ambito di controlli sulla sicurezza del comparto agroalimentare, che hanno ispezionato numerose aziende avicole sul territorio nazionale. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria legata al Covid – 19 il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare ha intensificato i controlli mirati a scongiurare eventuali azioni speculative della produzione e commercializzazione nell’ambito agroalimentare.
Il maxi blitz ha fatto luce sulle condizioni igieniche e di lavoro in quasi 400 aziende di uova in tutta Italia, procedendo al sequestro di 4.600 galline, 30 tonnellate di mangimi non idonei e 32 mila uova, 101 violazioni amministrative e penali contestate; 7 operatori del settore denunciati per maltrattamento e sovraffollamento di animali e frode in commercio.
Durante i controlli è stato constatato l’uso di depositi e strutture di imballaggio delle uova risultati non censiti, ambienti mancanti dei minimi requisiti sanitari, strutturali e di sicurezza per i lavoratori, che hanno comportato l’applicazione di provvedimenti di chiusura o sospensione dell’attività
“Nel corso delle ispezioni – si legge nella nota dei Carabinieri – sono stati anche eseguiti 133 campioni di uova, prodotti derivati e matrici ambientali, al fine di accertare l’eventuale impiego di sostanze non consentite, non solo in riferimento a disinfestanti ed insetticidi, ma anche all’uso indiscriminato di antibiotici e medicinali, nonché alla corretta somministrazione di alimenti zootecnici e dell’acqua. Gli esiti delle analisi di laboratorio finora pervenuti, pari al 30% dei reperti eseguiti nell’ambito del monitoraggio, non hanno evidenziato irregolarità. Gli interventi hanno consentito di individuare situazioni di significativa gravità e di impedire la prosecuzione di condotte lesive della lealtà commerciale e di potenziale pericolo per la salute, come la mancata adozione delle misure di biosicurezza, previste dai piani di controllo e sorveglianza per la prevenzione dell’influenza aviaria”.
In provincia di Arezzo, in un allevamento «a terra» di ovaiole, sono state trovate 19.750 galline ammassate all’interno di spazi sopraelevati, delimitati da reti metalliche, che ne impedivano la libertà di movimento.
Per maltrattamento di animali è stato denunciato anche il responsabile di un allevamento avicolo di Viterbo: nel corso dell’ispezione sono state rilevate gravi carenze igienico sanitarie ed il decesso di numerosi capi, non rimossi e lasciati in regime di promiscuità con quelli vivi.
Lo stesso Nas a Roma ha riscontrato 6 allevamenti privi delle misure di biosicurezza previste dal Piano regionale di controllo e sorveglianza per prevenire l’influenza aviaria. Sempre a Roma sono stati individuati due allevamenti, il primo privo dei registri dei trattamenti farmacologici e di movimentazione degli animali, il secondo specializzato nella vendita online delle uova senza fornire al consumatore informazioni sui prodotti.
Dieci allevamenti privi delle misure di biosicurezza, con carenze igienico strutturali e inadeguatezze nelle procedure di autocontrollo, sono stati scoperti nelle province di Latina e Frosinone.
Il Nas di Potenza ha sanzionato il responsabile di un allevamento avicolo per aver utilizzato, nel ciclo produttivo e per l’abbeveraggio degli animali, acqua non potabile: attività chiusa e divieto di commercializzazione di 3 mila pulcini.
A Torino i legali responsabili di tre allevamenti sono stati denunciati per aver messo in vendita uova fresche di categoria «A» risultate di minore qualità e con date diverse da quella della effettiva deposizione. Sequestrate 13.450 uova con stampigliatura contraffatta e 5.040 prive di tracciabilità, individuate all’interno di un centro di imballaggio senza autorizzazione.
In un allevamento biologico di galline ovaiole, il Nas di Perugia ha sequestrato 19.140 uova in un deposito nel quale è stata riscontrata la presenza di roditori e l’insufficienza delle misure adottate per la lotta agli animali infestanti.
A Cagliari in 5 allevamenti con annessi centri di imballaggio sono state accertate gravi carenze igienico strutturali, l’irregolare smaltimento di carcasse di animali, l’assenza di tracciabilità dei prodotti ed il mancato aggiornamento dei registri relativi ai trattamenti farmacologici. 13.140 le uova di gallina sequestrate.
Carenze igieniche e irregolarità gestionali anche per 6 aziende di Genova, Firenze, Livorno, Pescara e Salerno.
Il Nas di Palermo ha individuato un deposito completamente abusivo ed operato il sequestro di 30 tonnellate di mangimi.
Nelle province di Bari e Matera, i Carabinieri hanno sequestrato due strutture abusive, 1.600 pulcini e 4 mila uova.
Nel corso di un’ispezione presso un’azienda agricola nella provincia di Bolzano, il Nas di Trento ha sequestrato 1.061 uova recanti un’errata stampigliatura del codice aziendale del produttore.
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