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Unioni civili, la Regione Lombardia al Family day: gonfalone in piazza e slogan sul Pirellone. Polemiche. ANDREA MONTANARI*

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a manifestazione contro il convegno omofobo

La giunta: “La natura è più forte di chi vuole stravolgerla”. Il Pd: “Boicottiamo la scritta di luci sul grattacielo”.

La Regione pensa di inviare il gonfalone con la rosa camuna al Family day organizzato sabato 30 a Roma dal comitato “Difendiamo i nostri figli” e di illuminare lo stesso giorno il Pirellone con la scritta “Family day”. Come già accaduto in occasione della commemorazione degli attentati terroristici di Parigi e lo scorso primo dicembre, Giornata mondiale per la lotta all’Aids. L’idea è del governatore Roberto Maroni che avrebbe chiesto ai tecnici di verificare la fattibilità. Del resto, esiste già un precedente. Quando l’allora governatore Roberto Formigoni invio il gonfalone ufficiale della Regione al Family day del 2007.

Esattamente un anno dopo il convegno organizzato dalla Regione in difesa della famiglia tradizionale utilizzando il logo di Expo 2015, che fu accusato di ospitare anche tesi omofobe e si concluse tra le polemiche, l’assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini della Lega rivendica: “La natura è più forte di chi tenta di stravolgerla”. Ricorda con orgoglio “un anno speso dalla Regione per ribadire che la famiglia è quella formata da mamma, papà e figli” e attacca il candidato alle primarie del centrosinistra Giuseppe Sala che allora era commissario unico di Expo. “Era tra coloro che volevano boicottare il convegno e ci chiese di togliere il logo dalla locandina. Ricordatevi di questo cittadini, cattolici e non, che andrete a votare il sindaco di Milano tra qualche mese”. Quindi l’affondo contro il testo del disegno di legge Cirinnà sui diritti civili alle coppie di fatto al voto nelle prossime settimane in Parlamento. “Potrà anche essere approvato dal Parlamento, in una versione o in un’altra. Ma la natura è più forte di chi tenta di stravolgerla e prima o poi la verità vincerà”.

                                                   Convegno famiglia, La Russa urla allo studente: ”Culattone”

Nonostante la bufera provocata un anno fa dalla cacciata dal convegno dello studente della Bocconi Angelo Antinoro, che aveva tentato di chiedere alla platea: “Quanti di voi sono sicuri che i vostri figli siano eterosessuali”? Prendendosi, per questo, del “rompi balle” dal direttore di Tempi Luigi Amicone e del “culattone” dall’ex ministro Ignazio La Russa. Polemiche provocate anche dalla presenza in platea di don Mauro Inzoli, l’ex sacerdote ridotto allo stato laicale dopo l’accusa di pedofilia in un’inchiesta della Procura di Cremona.

L’assessore Cappellini, invece, continua a non avere dubbi. “Non abbiamo mai ceduto di un millimetro né io né Maroni e così abbiamo vinto. Forti delle nostre idee, dei nostri principi e in nome di tutte quelle persone che hanno riempito il nostro auditorium”. Dall’opposizione, il capogruppo del Pd in Regione Enrico Brambilla reagisce: “Cominciamo a preoccuparci dell’ossessione dell’assessore per la cosiddetta famiglia naturale, argomento che pare occuparla molto più delle politiche culturali di cui ha la delega. Per altro, di tutta questa attenzione le famiglie lombarde, a parte i discutibili convegni, non se ne sono proprio accorte. Quanto alle finestre dei nostri uffici, se tenerle accese o spente lo decidiamo noi, non Maroni o la Cappellini”.

*larepubblica

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