Un nuovo soggetto politico con “Lega”, “Fratelli d’Italia” e “Diventerà Bellissima”. Lo ha prospettato il Presidente della Regione Nello Musumeci.
Nel febbraio del 2018, a pochi mesi delle elezioni regionali siciliane del 5 novembre 2017, il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dopo aver intimato al suo movimento l’ormai scontata “neutralità” alle Europee – chiudeva la porta a Giorgia Meloni, ma prendendo anche le distanze da quella di Matteo Salvini e dichiarando “che non è la mia destra”.
È passato appena un anno e tre mesi dal quel febbraio 2018 e tutto appare mutato. Le recenti elezioni europee in Sicilia hanno infatti visto un quasi capovolgimento degli equilibri politici nell’Isola con la Lega di Salvini che è divenuto dopo i 5stelle il secondo partito più votato “Il M5S in Sicilia primo partito. Secondo la Lega. Stesso dicasi nella circoscrizione Sicilia-Sardegna”
In Italia a queste europee del 26 maggio 2019: Lega: 34,34% – Pd: 22,7% – M5s: 17,07% – Forza Italia: 8,79% – Fratelli d’Italia 6,46%. Sicilia: M5s 605.863 voti 29,85% – Lega 454.935 voti 22,42% – Pd 375.001 voti 18,48% -Forza Italia 299.729 voti 14,77% – Fratelli d’Italia 147.812 voti 7,28%.
A quelle politiche del 4 marzo 2018: il M5S ottenne il 32,7; il PD 18,7; La Lega il 17,4; Forza Italia il 14%; Fratelli d’Italia il 4,3%.
In Sicilia a queste Europee del 26 maggio 2019: il M5s ha preso il 31,1% per complessivi 479.562 voti (aveva avuto il 26,7% alle ultime regionali del 5 novembre 2017 e il suo candidato a Presidente della Regione siciliana e attuale Vicepresidente dell’Assemblea Regionale siciliana, Giancarlo Cancelleri, aveva ottenuto il 34,7% con 722555 voti); la Lega si ferma al 20,7% con 319.439 voti; segue Forza Italia con il 16,9% e 261.340 preferenze; poi il Partito Democratico con il 16,6% e 255.741; Fratelli d’Italia con il 7,62% e 117.131 (alle regionali del 5 marzo 2017 con la lista “Alleanza per la Sicilia” composta da “Noi con Salvini”+Fratelli d’Italia, aveva preso il 5,6% con 108713 voti).
La Lega quindi è ormai divenuta in Italia leader di un nuovo centrodestra, il quale ultimo si sposta conseguentemente anche in Sicilia verso Salvini e la Meloni. Forza Italia infine almeno nell’Isola ha tenuto e l’asse Micciché (Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana)+Cateno De Luca (sindaco di Messina) ha, seppure di poco, superato la partita loro interna contro il gruppo di Saverio Romano (73.109) per la leadership nel partito regionale, facendo eleggere il proprio candidato Giuseppe Milazzo, secondo in Sicilia con 74.727 voti, poiché Berlusconi capolista ed unico eletto rinuncia essendo vincente anche in altre circoscrizioni.
«Mettiamoci attorno a un tavolo e costruiamo entro la fine dell’anno un nuovo soggetto politico che rafforzi il centrodestra” così Nello Musumeci attuale Presidente della Regione Siciliana e leader di “alleanza per la Sicilia” oggi si è espresso sul Giornale di Sicilia, vedendo il risultato delle Europee come una conferma alla sua linea, anche se un anno addietro dichiarava diversamente. Pertanto getta un ponte fra la destra di Salvini, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Una coalizione di centrodestra che blinderebbe la sua carica, forse anche una sua eventuale ricandidatura a Palazzo d’Orleans quale ancora Presidente della Regione Sicilia, nonché sarebbe una garanzia di continuità per la vetero-politica siciliana, notoriamente e soprattutto ex-Democristiana, seppure in Sicilia ha risaputamente nomi correnti, quale Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, ecc.
«Se il Carroccio farà il gruppo parlamentare, avrà diritto a un posto in giunta” ha continua il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci “non si può fare a meno di Forza Italia. E io sono qui per dialogare con tutti i soggetti della coalizione, se dovesse servire, per contribuire a un nuovo soggetto moderato su base nazionale. Non so se la Meloni è ancora interessata. Può darsi che il buon risultato di Fratelli d’Italia le abbia fatto cambiare idea. Con Toti invece ci vedremo prestissimo. La nostra proposta è di mettere attorno a un tavolo alcuni soggetti di realtà e storie diverse – espressioni del Nord e del Sud – per rappresentare gli amministratori locali e una vasta area che va dalla destra ai liberal-riformisti e ai cattolici”.
“Io lavoro per il centrodestra alternativo alla sinistra e ai grillini. Se si dovesse decidere di si non si potrebbe andare oltre dicembre, perché si potrebbe andare ad elezioni anticipate in primavera” ha concluso il presidente Nello Musumeci.
Sula questione c’è stato un intervento di esponenti in Sicilia di Forza Italia. “Più peso a Lega e Fratelli d’Italia nel governo della Regione? Voglio essere rispettato per il consenso ricevuto nel voto alle europee con 74 mila preferenze, per il sostegno dato all’elezione del presidente Musumeci e per la proposta politica” ha dichiarato Saverio Romano che ha mancato nella lista di FI l’elezione a Strasburgo per mille voti. Gianfranco Micciché, coordinatore regionale di FI, in merito al centrodestra siciliano ha detto che “non sarebbe possibile senza l’apporto dell’Udc, di Sicilia Futura, di Saverio Romano e Cateno De Luca, dei Popolari e Autonomisti e di tutte le altre forze che hanno aderito a questo progetto. Adesso è giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo e dare corpo a questo nuovo polo moderato, andando anche al di là delle forze politiche” attuali. “Così come auspicato oggi stesso dal Presidente Musumeci –ha concluso Miccichè– è necessario strutturare un soggetto moderato che sia interprete delle istanze territoriali, liberali, europeiste e che stia a sinistra di Salvini e non alla sua destra».
Adduso Sebastiano
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