Napoli-Chievo è alle porte e subito alla mente viene un dubbio: come si può fare per tornare a vincere? Pensi al San Paolo, la risposta è scontata…
Si è tanto parlato in questo periodo e il nome caldo è soltanto uno: Manolo Gabbiadini. L’attaccante bergamasco segnò il suo primo gol napoletano proprio contro i clivensi al Bentegodi nell’ormai lontano 1 febbraio 2015, con Benitez in panchina. Diversi gol messi a segno dall’attaccante anche della Nazionale azzurra, ma l’unica reazione forte è avvenuta a Frosinone con un urlo liberatorio. Cosa è successo? Le cause sono tante, dalle fisiche, alle tecniche.
Sarri vede Gabbiadini prima punta e con Higuain, oggi, è impossibile trovare spazio, se non per alcuni minuti, come accaduto a Fireze. Ma un giocatore così va tenuto in campo. De Laurentiis non è abituato a fare investimenti a perdere. Il presidente del Napoli è maestro in questo e nell’ultima sessione di mercato ha rifiutato offerte per 28 milioni di euro. Gabbiadini ha giocato fin qui in campionato 273 minuti. Di questo passo, in estate il valore dell’attaccante di Calcinate non può essere così alto e servono soluzioni alternative: o essere sicuri che sarà lui il volto nuovo della prossima stagione oppure bisogna pensare alla cessione con grande rammarico visti gli inizi. Ora inizia il momento più importante del campionato e serve l’apporto di un uomo in più, colui che può dare la svolta decisiva alla stagione e portare il Napoli allo Scudetto: Manolo Gabbiadini.
a cura di Ciro Novellino
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