In una chiesa arabo-normanna-bizantina del primo millennio nella Vallata dell’Agrò (ME), un incontro per parlare di unione, ma anche di viabilità mancante.
Ci si era già occupati della presentazione di un’associazione originale nel suo intento “Un’associazione che unisce il patrimonio socio-culturale della Vallata dell’Agrò (ME)”. Ieri 6 ottobre 2019, con la collega Sarta siamo stati presenti all’inaugurazione e anche per rivedere l’antica chiesa dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, un’antica abbazia cristiana della Sicilia, situata presso la frazione San Pietro del comune di Casalvecchio Siculo (ME).
Il luogo è come mistico. Recuperata negli ultimi tempi alla propria dignità monumentale e storica, la chiesa era stata utilizzata per decenni come una stalla e anche notoriamente razziata di tanti suoi beni. Tuttavia ancora per raggiungerla è consigliato un fuoristrada o quanto meno una vettura con pianale alto da terra. Ed infatti durante il dibattito, questa peculiare e generale mancanza di collegamenti stradali ed autostradali, endemica in quest’area della provincia jonica messinese da sempre marginalizzata, e tutt’ora, dalla politica regionale e nazionale, è stata chiaramente denunciata nel corso della discussione, quale motivo primario del sottosviluppo economico e occupazionale del comprensorio con conseguente emigrazione particolarmente di giovani.
Oggigiorno se le strade non consentono agli autobus da 15 metri di raggiungere rapidamente e tranquillamente i principali nodi di smistamento delle aree culturali, archeologiche, turistiche e balneari, significa non volere e dunque politicamente negare sviluppo e lavoro.
Le foto ivi allegate, si ritiene, parlano da sole e pertanto si riporta appresso e concisamente solo il discorso pronunciato dal presidente dell’associazione, Pino Chillemi, il quale ha voluto fortemente questa moderna visione associativa, per una Vallata, quella dell’Agrò in provincia di Messina sulla costa Jonica, con cui superare certo anacronistico e ormai inconcludente, se non anche dannoso, campanilismo, sostituendolo con una concezione culturale nuova, coesa e produttiva per tutti.
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Da queste pagine non ci si può che aggregare al concetto di unione sociale, quale irripetibile civile metodo per combattere il decennale e forzoso feudalesimo politico-istituzionale siciliano, il quale ipocritamente propaganda ad ogni votazione il cambiamento per poi di fatto non mutare nulla, come ad esempio nel caso della viabilità e infrastrutture, la cui assenza è già di per se eloquente della regressione occupazionale, commerciale, turistica e sociale in cui si versa quest’Isola e particolarmente la Provincia jonica messinese e che tiene, sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, i cittadini nel bisogno e quindi al guinzaglio elettorale per assoggettarli ad ogni nuova tornata di voti.
Pino Chillemi “Gentili signore, signori, autorità civili, militari, religiose, buongiorno e benvenuti alla presentazione della Valle d’Agrò, associazione del territorio
Un sentito saluto ed un grazie per avere dato oggi priorità al nostro incontro va
al Pres. della Reg. siciliana, on. Nello Musumeci,
al Prefetto di ME S. E. Maria Carmela Librizzi,
al Sindaco città metrop. di ME on. Cateno De Luca
al Questore di ME dott. Vito Calvino,
al Col. Provinciale dei CC. dott. Lorenzo Sabotino,
al Com.te Polizia metr. dott. Antonino Triolo,
all’Archimandrita dell’Eremo della Candelora di Santa Lucia del Mela padre Alessio Mandanikiotis,
al Vicario dell’Arcivescovo per la Riviera Ionica
padre Ettore Sentimentale.
Un sentito grazie al sindaco di Casalvecchio dott. Marco Saetti per averci dato la possibilità di svolgere in questo luogo splendido e insieme mistico, la cerimonia di presentazione della neonata associazione.
Grazie ai sindaci, agli amministratori e consiglieri
comunali presenti,
di S.Teresa di Riva on. Danilo Lo Giudice,
di Antillo dott. Davide Paratore, presidente Unione dei Comuni delle valli joniche dei Peloritani
di Limina è presente il Presidente del Consiglio Angelo Saglimbeni,
di Roccafiorita geom. Concetto Orlando,
di Forza d’Agrò è presente Carmelo Nicita,
di Savoca è presente l’assessore dott. Nico Salemi, che ringraziamo per averci regalato un piccolo grande frutto della sua arte scultorea
di Sant’Alessio dott. Giovanni Foti, cui va un grazie particolare per i preziosi consigli e per la sede concessaci.
Sono inoltre presenti i sindaci della riviera jonica
di Pagliara avv. Sebastiano Gugliotta
di Furci dott. Matteo Francilia
di Taormina prof. Mario Bolognari,
di Giardini Naxos dott Nello Lo Turco
di Castelmola dott. Orlando Russo
Ringraziamo per la loro presenza
l’on. Carmelo Briguglio, i presidenti
dell’Unitre prof. Santino Albano,
dell’Archeo club ionico avv. Filippo Brianni,
dei Lions club di Letojanni/Valle d’Agrò dott.ssa Marina Scimone,
del Caffè d’Arte Il paese di fronte al Mare dott.ssa
dell’Avis di S. Teresa di Riva dott. Elia Mignani e il dott. Antonino Cucuzzella,
del Comitato Pro Sant’Alessio Sebastiano Ruggeri,
dell’Associazione Agrònauti di Forza d’Agrò Carmelo Nicita,
del’UNPLI della prov.di ME dott. Santino Gentile,
delle Pro Loco della Valle, e delle altre associazioni e loro soci presenti.
Un plauso per il loro prezioso lavoro ai comandanti delle stazioni sei carabinieri della valle e al cap. Comandante di Compagnia di Taormina Arcangelo Maiello, al Dirigente del Comm.to di Taormina Fabio Ettaro.
Un grazie di cuore ai nostri parroci
di Sant’Alessio padre Luciano Zampetti,
di Casalvecchio padre Alessandro Malaponte,
di S.Teresa padre Agostino
Ieri sera col cuore ho parlato con i miei cari e alcuni amici che non ci sono più. A tutti e ad un amico in particolare ho chiesto aiuto per questa impresa che il dott. Salemi ha benevolmente e positivamente definito una lucida follia. Dicevo uno in particolare, colui che era stato mio compagno d’infanzia e che oggi, con forte emozione, ricordo essere stato in questa postazione il 27 settembre dell’anno domini 2014 e profferire il suo ultimo discorso sull’argenteo capo, o arghennon acron come a lui era caro denominarlo, su questa abbazia e sulle peculiarità di questa valle.
Otto giorni dopo il 5 ottobre mi sussurrava a fatica le sue ultime parole. E’ fra noi spiritualmente presente, si nomava e si noma Carmelo, Carmelo Duro. Un abbraccio alla moglie Lina, alle figlie Mimma, Anna e Patrizia, alla sorella Maria e al fratello Salvatore. Non vi avevo dimenticato, ho voluto solo riunirvi idealmente a Lui.
Nessuno dei sindaci, degli amministratori, dei soci fondatori, delle persone cui accennavo l’intenzione di dedicare a lui l’associazione ha avuto parole negative sulla sua persona ma tutti hanno esaltato il suo amore per il territorio, il suo sforzo per mettere su carta, a futura memoria, le bellezze, le tradizioni, l’univocità di ogni comune che rendono questa valle un unicum da amare e far conoscere ad ogni turista o villeggiante. Ed è a questo unicum che ci eravamo ispirati dal 2012 e sino alla sua dipartita, per fondare un’associazione atta a rendere questo territorio più appetibile ad ogni visitatore.
Eravamo due folli? Due sognatori? Possibilissimo!
Noi due fummo compagni di classe alle elementari, dopo e per sempre amici veri, talmente veri che qualche volta litigavamo anche pesantemente ma finiva in un abbraccio fraterno.
I sentimenti veri superano e vanno al di la di qualsiasi offesa o mancanza di rispetto.
Cosa sarebbe potuto accadere se Carmelo fosse stato ancora con noi? Penso che insieme avremmo fondato l’associazione, che lui sarebbe stato il presidente e che io sarei tornato nelle Marche, pur sostenendolo da lontano e con la mia presenza almeno 6 mesi l’anno.
Sicuramente non avrei conosciuto così tanti suoi estimatori che hanno contribuito ad accrescere il ricordo che ho di lui.
Infine credo che la vita gli avrebbe ancora arriso esaudendo i suoi desideri.
Ed ora, prima di completare il mio intervento sui primi passi dell’associazione e sui punti salienti dello Statuto, un breve filmato, una lettera scritta a Carmelo un anno dopo la sua dipartita che ha voluto essere un omaggio alla sua vita.
Ho vissuto per anni dei sogni di ieri, di fanciullo, di adolescente, di una vita intera, come si addice ad un figlio della nostra generosa Terra.
Oggi uno di quei sogni lo realizzo per la mia Valle, per i suoi figli. Lo realizzo insieme a Carmelo e agli 8 soci fondatori, che considero tutti nel Direttivo anche se solo 5 ne fanno parte. Ve li presento:
Barbara Cicero di Paternò, che ha perorato con foga la nascita dell’associazione, grazie Barbara,
Pippo Garufi di S.Alessio, cui va un profondo ringraziamento per aver creduto subito a questo progetto ed avermi aiutato notevolmente,
Filippo Oneri di S. Teresa tesoriere, uomo sempre disponibile che del volontariato ha fatto una ragione di vita. Un grazie per il tuo entusiasmo,
Martino Puglisi di Antillo e S.Alessio vicepresidente, uomo della prima ora, concreto, serio, essenziale, ti ammiro e ti ringrazio,
Riccardo Puliatti di S. Alessio, ultimo presidente della Pro Loco Arghennon Acron. Porta alla nostra associazione un bagaglio di notevoli esperienze,
Santi Puzzolo di Motta S.Anastasia e Casalvecchio responsabile culturale, già docente di lettere, dedito al volontariato nella Pro Loco, inesauribile,
Ketty Tamà di Roccafiorita, segretario, figura pulsante e vera della Valle, cultore dell’Abbazia e co-promotore acchè l’Unesco la riconosca Patrimonio dell’Umanità. Socia instancabile dei Lions Club e dell’Archeo Club.
A questi 8 soci si sono aggiunti gli otto comuni, creando una sinergia pubblico-privato che darà presto proficui frutti alla nostra Valle.
Si, la Valle d’Agrò che offre poliedricità di scelte: arte, cultura. tradizione, agricoltura, pastorizia, artigianato, itinerari con fiorente gastronomia con la presenza di ottimi ristoranti, trattorie, agriturismi.
Dal Crocifisso ligneo e dal Castello Normanno di Forza d’Agrò alle gole della Ranciara di Limina, Casalvecchio e Antillo, dalle torri del Catalmo e dei Saraceni e dalle moderne sculture di Santa Teresa al monte Kalfa di Roccafiorita col Santuario della Madonna dell’Aiuto che domina la vallata, dal Castello di Pentefur, le chiese di S. Michele e S.Nicolò e il Convento dei Cappuccini con le sue mummie di Savoca al Giardino di Redenzione e alla Campana per la Pace di Antillo, dall’argenteo capo di Sant’Alessio con la sua nuova spiaggia all’Abbazia di Casalvecchio, tutto parla di cultura, di storia, di civiltà, di vita. Sull’abbazia, tres d’union con S.Alessio e Forza d’Agrò parlerà con dovizia di particolari l’architetto Tamà, estimatore appassionato e straordinario di questo luogo austero.
Vogliamo preservare e fare ammirare ad altri queste bellezze contornate da un paesaggio unico che dal panorama incomparabile delle sue località montane discende con strade, sentieri, terrazze degradanti verso il mare solcato dalla storia.
E’ questo l’impegno primo dell’associazione che, alla salvaguardia dell’esistente vuole il miglioramento e la valorizzazione dello stesso con opere di tutela e mantenimento e la realizzazione di vie d’accesso più consone e di trasporti adeguati.
Appena i mezzi ce lo consentiranno inizieremo con la segnaletica che da Santa Teresa porta a questa storica abbazia. Faremo di tutto per realizzare una strada degna di tale nome, che porti i turisti in questo luogo. Cercheremo risorse regionali, statali, europee, in attesa dei proventi che arriveranno col 5 per 1000 che chiederemo nel prossimo maggio.
Ma l’iniziativa più importante sarà quella di far conoscere la Valle a più persone possibili. Stamperemo in 20.000 copie, con piccole donazioni di esercizi locali e più consistenti di industrie siciliane e nazionali, una brossura per la presentazione della Valle d’Agrò e delle sue unità nelle province di ME e CT, nel resto della Sicilia, nelle fiere internazionali: la Bit di Milano e la TTG di Rimini.
Naturalmente e da Statuto cercheremo di soddisfare bisogni sociali, culturali e turistici. Questi ultimi anche con attività di carattere residenziale temporaneo.
E’ in animo, nell’ambito dell’accoglienza a turisti e villeggianti, di offrire, oltre a spazi culturali, spettacoli di spessore che avvicinino alla lirica, all’operetta, al teatro, alla commedia, al cineforum, alle bande musicali, che svolgono opere meritorie indirizzando i giovani alla musica. Uno spazio significativo sarà dato al settore agricolo biologico e artigianale locale con mercatini ad hoc, come ci insegna Maria Teresa Rizzo la prima farmacista donna a Milano che ha lasciato l’attività per dedicarsi alla promozione dei prodotti della nostra Valle. L’integrazione culturale e turistica fra le 8 località della Valle, pur col mantenimento di ogni tradizione locale, sarà il fine vero della nostra attività di volontariato che è alla base del nostro impegno.
Finisco con una nota immaginifica dando la parola alla Valle che sussurra:
Mi svigghiai stamatina china di vita,
c’è gente ca si occupa di mia
cu sapi se stavota l’assisti la furtuna
p’aiutare st’impresa eccezziunali
Sugnu sicura ca vuluntà non manca
e cu cori sicilianu vinciravi
Sta valli merita rispettu
pu passatu ca risali a tempi antichi
E allura isamuni li manichi,
svigghiamu a mente
e facemu vidiri cu semu veramenti.
Le foto sono state scattate prima e durante l’evento.
Adduso Sebastiano
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