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aribo sotto accusa. Secondo il documentario “The Haribo Check” mandato in onda dalla WDR, emittente radiotelevisiva pubblica del Land della Renania Settentrionale-Vestfalia e affiliata ad ARD (principale gruppo radiotelevisivo pubblico del Paese), le famosissime caramelle sarebbero il risultato di lunga catena di crudeltà e semi-schiavitù.
LE ACCUSE
Secondo i produttori del documentario,Haribo estrae la cera di carnauba, ingrediente fondamentale per rendere lucide le caramelle, dalle foglie di palme che crescono solo negli stati nordorientali del Brasile come Piaui, Ceara, Maranhao, Bahia e Rio Grande do Norte, tra le regioni più povere del Paese. In queste piantagioni i lavoratori guadagnano 40 real al giorno, l’equivalente di circa 10 euro, e lavorano nella totale assenza di una qualsiasi norma di sicurezza, dormono all’aperto o nei camion e non hanno accesso ai bagni. I lavoratori sarebbero inoltre costretti a bere acqua non filtrata direttamente dai fiumi.
Un’altra parte del documentario penetra nelle aziende della Germania settentrionale che allevano suini per conto di Gelita, società da cui Haribo si rifornisce per la gelatina della sue caramelle. Qui il reportage ha scoperto che la produzione della gelatina è frutto di un processo che vede animali tenuti in condizioni disumane. La gelatina, infatti, si ottiene utilizzando le parti povere del maiale, come la cotenna, zampe, testa, coda, lingua ed orecchie.
LA RISPOSTA DI HARIBO
Haribo ha dichiarato di non essere a conoscenza di una “violazione delle linee guida”, ma che avrebbe “proattivamente” cercato di chiarire la questione con i suoi fornitori. “Siamo un’azienda che vuole portare gioia a bambini e adulti – ha aggiunto nella dichiarazione – Non possiamo accettare il mancato rispetto degli standard sociali ed etici”.
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