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Un anno dopo il crollo del Morandi, Genova si ferma per ricordare le vittime

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Stamane alle 11.36, il momento esatto in cui il Ponte Morandi crollò causando la morte di 43 persone Genova si fermerà a ricordare le vittime della tragedia

Un anno dopo il crollo del Morandi, Genova si ferma per ricordare le vittime

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tamane alle 11 e 36, il momento esatto in cui il Ponte Morandi crollò causando la morte di 43 persone, Genova si fermerà, le campane di tutte le chiese della città suoneranno a lutto e le navi attraccate in porto faranno fischiare le sirene per ricordare le vittime nel primo anniversario della tragedia.

Ricordo ad un anno dal crollo del Ponte Morandi
Ricordo ad un anno dal crollo del Ponte Morandi

Per manifestare ancora una volta il cordoglio, la solidarietà e la vicinanza dei genovesi ai parenti delle persone scomparse, l’amministrazione comunale ha organizzato una commemorazione ufficiale nei pressi della pila 9 del nuovo viadotto, a cui parteciperanno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e i ministri Toninelli, Tria, Trenta, Bonafede, Costa, Bonisoli, Moavero Milanesi e Stefani.

Alcuni dei familiari delle vittime, come i parenti dei quattro ragazzi di Torre del Greco morti sotto le macerie, hanno deciso di non partecipare alla cerimonia istituzionale in programma oggi nel capoluogo ligure per non assistere a quella che considerano una ennesima «passerella» politica.

Per gli altri l’appuntamento è stato alle 10 nel capannone all’interno del cantiere del nuovo ponte, dove l’arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, cardinale Angelo Bagnasco, ha cominciato ad officiare la messa di suffragio, prima degli interventi istituzionali del sindaco Bucci, del governatore Toti e del premier Conte.

Anche il Papa ha voluto essere accanto ai genovesi per cui ha fatto giungere un suo messaggio nel quale ha scritto:

“So che voi genovesi siete capaci di grandi gesti di solidarietà, so che vi rimboccate le maniche, che non vi arrendete, che sapete stare al fianco di chi ha più bisogno. So che anche dopo una grande tragedia che ha ferito le vostre famiglie e la vostra città, avete saputo reagire, rialzarvi, guardare avanti. Non perdete la speranza, non lasciatevela rubare!”.

E la speranza, come scrive anche fos/sam su Askamews, in effetti la città ligure non l’ha mai persa, anche se quella del 14 agosto 2018 è una ferita che non si potrà mai rimarginare.

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