Da qualche tempo s’innalza con tutta evidenza l’urlo nazionale degli Autocrati: Fermate con ogni mezzo Spartaco e i suoi, sono un pericolo per l’annoso marcio sistema italiano.
Né Antonio Di Maio, né la sorella Giovanna (da corriere.it) sono presenti quando, di buon mattino, i vigili urbani di Mariglianella con un tecnico di parte aprono i cancelli del terreno di proprietà della famiglia del vicepremier e ministro del Lavoro. Il padre e la zia di Luigi Di Maio hanno preferito mandare un delegato. Al termine del sopralluogo, il comandante dei vigili, Andrea Mandanici, annuncia: «Abbiamo sequestrato delle aree per la presenza dei rifiuti inerti e abbiamo preso le misure sugli immobili presenti per le verifiche con l’ufficio tecnico». In realtà c’è stato un sequestro parziale su tre aree per abbandono di rifiuti e sono scattati i sigilli per quattro dei cinque manufatti presenti nel terreno di Di Maio.
Il sindaco forzista Felice Di Maiolo: «Si tratta di opere abusive visto che non risultano in nessun documento degli uffici comunali». Da Bruxelles Luigi di Maio, reagisce: «Per quello che ne so io di quello che è accaduto stamattina c’è stato questo sopralluogo da parte della municipale di Mariglianella nella campagna di mio padre dove sono stati posti sotto sequestro dei materiali come secchi, bidoni, una carriola, dei calcinacci e un telo in plexiglass. Si stanno facendo accertamenti sugli edifici, sono terreni di mio padre e di sua sorella che vive al Nord». Il vicepremier Matteo Salvini: «Ho mandato un messaggio a Di Maio, oltre ad essere un collega è un amico, lo stanno sottoponendo a un linciaggio mediatico. Io mi fido di Luigi, la vita privata secondo me deve rimanere fuori, papà, mamma, sorelle, fidanzate fuori». Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli attacca: «È giusto fare accertamenti, ma non scadere nel ridicolo». E il leader Beppe Grillo, in una telefonata con il grillino Elio Lannutti: «Ignorateli, tanto si fanno male da soli».
Intanto in Procura a Nola è già stato aperto un fascicolo. Ma si respira una irrequieta aria a Mariglianella (comune della città metropolitana di Napoli in Campania) dove in genere tutti si conoscono e tutti sanno tutto di tutti. Così il nemico sono i cronisti, anche insultati: «Non toccate la famiglia Di Maio, che ha fatto solo del bene». Il primo cittadino, seppur di Forza Italia si scapicolla a dire che «i controlli qui sono quotidiani. I vigili ogni giorno svolgono verifiche. Anche io personalmente passeggiando a piedi controllo». E poi aggiunge riferendosi ai Di Maio: «I nostri ex concittadini sono persone perbene e quindi comunque vadano le verifiche bisogna avere rispetto».
L’Opinione.
Circa le cosiddette “opere abusive” e non meglio specificate, ci si aspetterebbe che adesso e in tutta Italia, ci siano altrettanti forzosi controlli sull’abusivismo (specialmente al Sud e soprattutto in Sicilia). E conseguentemente si passi a setaccio i tantissimi evasori. Rammento una delle innumerevoli combinazioni (note ma guarda caso misconosciute come tante altre al nostro Stato, Regioni e Comuni): palazzine affittate in nero, specialmente nelle città e in località turistiche e che hanno allacciato un solo contatore dell’acqua ad uso cantiere e per la luce elettrica quello destinato ad aprire il cancello elettrico.
Riguardo poi ai “materiali come secchi, bidoni, una carriola, dei calcinacci e un telo in plexiglass”, fermo restando la verifica delle condizioni in cui sono tenuti, da profano, sembrerebbe trattarsi di residui di cantieri che ogni impresa tiene nei propri terreni per ogni eventuale occorrenza o lavoro. In sostanza rifiuti misti da costruzione e demolizione – CER 170904. A questa categoria appartengono i rifiuti derivanti dalle attività edile di piccoli interventi di costruzione o ristrutturazione, quali calcinacci, piastrelle, sanitari, mattoni, tetti e materiali edili in genere.
I codici CER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie (es. 03 01 01 scarti di corteccia e sughero), volte ad identificare un rifiuto, di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. Il primo gruppo identifica il capitolo, mentre il secondo usualmente il processo produttivo. I codici, originariamente 839, sono inseriti all’interno dell’Elenco dei rifiuti istituito dall’Unione europea con la decisione 2000/532/Ce. L’Elenco dei rifiuti della UE è stato recepito in Italia a partire dal 1º gennaio 2002 in sostituzione della precedente normativa. L’elenco dei rifiuti riportato nella decisione 2000/532/Ce è stato trasposto in Italia con due provvedimenti di riordino della normativa sui rifiuti: il Dlgs 152/2006 (recante “Norme in materia ambientale”), allegati alla parte quarta, allegato D; il Dm Ministero dell’ambiente del 2 maggio 2006 (“Istituzione dell’elenco dei rifiuti”) emanato in attuazione del Dlgs 152/2006 e successivamente dichiarato incapace di produrre effetti giuridici, non essendo stato sottoposto al preventivo e necessario controllo della Corte dei conti, con comunicato del Ministero dell’Ambiente pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2006.
I codici CER si dividono in non pericolosi e pericolosi; i secondi vengono identificati graficamente con un asterisco “*” dopo le cifre (es. 02 01 08* rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose). La pericolosità di un rifiuto, quando non è determinabile dalle schede di sicurezza dei prodotti lo costituiscono, viene determinata tramite analisi di laboratorio volte a verificare l’eventuale superamento di valori di soglia individuati dalle Direttive sulla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze pericolose. Questo si applica alle tipologie di rifiuti individuati da “codici CER a specchio”, ossia una coppia di diversi codici CER che si riferiscono allo stesso rifiuto, uno (asteriscato) nel caso in cui esso sia pericoloso e l’altro (non asteriscato) nel caso in cui non lo sia. Altri tipi di rifiuti, invece, sono necessariamente pericolosi o non pericolosi in base alla loro tipologia e pertanto la loro classificazione non richiede analisi. Ai rifiuti pericolosi va anche attribuita una classe di pericolosità indicata con la sigla HP, seguita da un numero da 1 a 15. La miscelazione di rifiuti con diversi codici CER o stesso codice CER ma diversa classe di pericolosità in fase di deposito temporaneo o trasporto è vietata.
Da questa pagina non ci si è mai appassionati quando per motivi politici si additava la Carfagna o la Boschi, tanto più con manifeste sociopatie misogine. Lo si è sempre sostenuto e scritto a quelli di destra, sinistra e grillini, prendendo di contro: piddiota, fascista e grullino. Altrettanto si trovato inaccettabile l’attacco ai genitori in quanto tali, di questo o quel politico. Da qualche settimana sta toccando a Di Maio, neo viceministro e maggiore riferimento politico dei 5stelle, essere additato insieme alla familgia.
Qualsiasi Tg o giornale online o stampato si apra, l’argomento è Di Maio e l’azienda di suo padre di otto anni addietro, quando Di Maio non era praticamente nessuno se non un attivista del M5S. Da modesto collaboratore di Vivicentre quale sono in atto, mi inquieterei pure a scriverne di queste cose. E che lo facciano blasonati TG e Testate giornalistiche, è purtroppo eloquente della regressione socio-politica-etica in cui siamo precipitati negli ultimi decenni.
I Mezzi d’Informazione, per carità, legittimamente fanno il proprio mestiere e ci mancherebbe che fossero controllati o peggio imbavagliati, ma di certo il loro lavoro non dovrebbe essere quello di enfatizzare notizie che sanno di petulanteria elettorale. Ci sono per questo certi rotocalchi che si occupano di pettegolezzi anche politiche. A mio mero avviso, una cosa infatti sarebbe che certa legittima propaganda politica la facciano gli avversari, altro è che la assecondino o rimorchino dei giornalisti che si dichiarano al di sopra delle parti, salvo non siano anche questi ultimi dei dissimulati oppositori o peggio dei celati assoldati.
In Italia “Gli Autocrati” e rispettive pletore di foraggiati codazzi appartenenti al decennale, trasversale, deviato e ingordo sistema pubblico-politico-istituzionale, nazionale, regionale e comunale, hanno infilato questa Nazione in un tunnel socio-economico, reso anche asfissiante da un debito pubblico causato negli anni dalla loro ingordigia e corruzione interiore, conseguentemente obbligando molti cittadini a subire estorsioni fiscali e vessazioni giuridiche, asfissianti e impoverenti, che costringono molti a vivere nell’ansia, avvilimento e anche peggio.
E il problema dell’Informazione sarebbe il padre di Di Maio ?
Tuttavia è da ritenersi che stavolta “Spartaco e i suoi” non commetteranno l’errore fidandosi di mercenari che invece di traghettarli sulle spiagge di Cariddi per potere sfuggire alle legioni romane li abbandoneranno sulle sponde di Scilla alla mercé di Roma. La battaglia contro gli Autocrati probabilmente continuerà per consapevole scelta e non più per accerchiamento. Il tempo ci dirà chi rimarrà sul terreno.
L
’immagine è tratta dal sito vesuviolive.it.
Adduso Sebastiano
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