E
uro 2020, l’Inghilterra ormai galoppa al ritmo di oltre 20.000 casi al giorno di Covid-19 dovuti al dilagare della variante delta del virus ma le autorità calcistiche internazionali sembrano non accorgersene per niente.
Appare quindi quantomeno anacronistica la decisione della UEFA di confermare la sede di Wembley per lo svolgimento delle semifinali e della finalissima di Euro 2020.
E così, di fronte alle richieste dei premier italiano e tedesco di spostare in altra sede le tre gare che concluderanno Euro 2020, è arrivata la risposta piccata della UEFA affidata ad una nota ufficiale.
“Tutte le rimanenti partite di Euro 2020 si svolgeranno come programmato. Le misure di mitigazione adottate in ciascuna delle sedi di Euro 2020 sono completamente allineate con le normative decise dalle competenti autorità sanitarie locali. Le decisioni finali sul numero di spettatori che assisteranno alle partite e i requisiti di ingresso nelle nazioni ospitanti e negli stadi ricadono nella responsabilità delle autorità locali competenti, e la Uefa segue tassativamente tutte queste misure”.
Non solo la Final Four si svolgerà a Londra come programmato, ma addirittura il premier inglese, Boris Johnson, ha pensato bene di ampliare a 60.000 gli spettatori che potranno entrare a Wembley.
Tutto ciò con il placet del presidente Ceferin della UEFA. Un placet spiegabile anche con il patto di acciaio creatosi tra Johnson e Ceferin qualche mese fa quando iniziò a palesarsi il pericolo Superlega e il premier inglese fu il primo a schierarvisi contro e ovviamente a favore della UEFA per motivi che poi si sono compresi appieno.
La decisione di far disputare la Final Four a Londra risale a quattro mesi fa quando in Inghilterra, grazie all’inizio delle vaccinazioni, si iniziava a parlare di immunità di gregge e i casi di Covid-19 erano ridottissimi.
Ma ora che il Covid galoppa al ritmo di oltre 20.000 contagi al giorno in Inghilterra, appaiono assolutamente anacronistiche e inconcepibili sia la scelta di confermare Wembley come sede della fase finale che l’ampliamento ai 60.000 spettatori.
Decisioni che confermano ancora una volta l’assoluta miopia delle massime autorità calcistiche europee e che non fanno presagire nulla di buono per l’andamento epidemiologico. Il tutto solo per un pallone che deve rotolare e muovere interessi in una certa direzione.
a cura di Natale Giusti.