Il capo del’Isis in Afghanistan, Abdul Hasib, è stato ucciso in un raid guidato dalle forze speciali afghane nella provincia orientale di Nangarhar al confine con il Pakistan. Lo ha reso noto il presidente afghano Ashraf Ghani che su Twitter afferma che il governo è ”fortemente impegnato per annientare i gruppi terroristici nel paese e garantire la sicurezza alla popolazione afghana”.
La conferma della morte di Abdul Hasib è giunta anche dall’esercito americano, e il comandante delle forze statunitensi in Afghanistan, il generale John Nicholson, ha definito l’operazione ”un altro passo importante” della campagna per eliminare i terroristi nel paese. Eppure il 27 aprile scorso un portavoce del Pentagono ne aveva anticipato la notizia: ”Crediamo di avere ucciso Abdul Hasib, ma abbiamo aperto una inchiesta per esserne certi”.
L
’annuncio* di oggi da parte dei servizi stampa del presidente afghano sembra aver fugato quell’incertezza.
LA NUOVA STRATEGIA
Lo scorso aprile il governo dell’Afghanistan aveva varato una ”nuova strategia” contro i militanti dell’Isis concentrati nella provincia orientale di Nangarhar, con l’obiettivo di eliminarli sulla base di specifiche istruzioni del capo dello stato e ”nuove direttive”. Da almeno due anni infatti i seguaci del ”Califfo” Abu Bakr al-Baghdadi stanno cercando di installare un loro quartier generale nei distretti di Nangarhar, e nel contempo hanno realizzato numerosi cruenti attentati.
Debora VELLA
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