I 61 nuovi dipendenti della villa di Palm Beach, riferisce il Fatto Quotidiano, avranno accesso a un visto di categoria H, quello che viene rilasciato su una specifica offerta di lavoro. In particolare, al visto H-2B, cioè, come hanno stabilito i Dipartimenti Lavoro e Salute, quello per le posizioni in cui è stata riconosciuta una temporanea carenza di manodopera americana. In pratica, pensano a Mar-a-Lago, che Trump comprò nel 1985, i cittadini statunitensi non sono disposti a servire il Presidente. Meglio rivolgersi a personale straniero sottopagato, dunque.
Nulla di male, sin qui. Se non fosse per la convinzione di Trump secondo cui i lavoratori immigrati sarebbero la causa dell’abbassamento, negli Stati Uniti, dei salari. Nella riforma sull’immigrazione voluta dal Presidente si legge, nero su bianco, che “l’afflusso di lavoratori stranieri abbassa i salari, mantiene la disoccupazione alta e rende difficile per le classi sociali povere – incluse quelle degli immigrati – di raggiungere un livello medio di ricchezza”.
I contratti avranno una durata di otto mesi e la paga sarà di 13,31 dollari all’ora per i cuochi e di 12,68 per i camerieri, molto più bassa rispetto alla media salariale delle rispettive categorie. Mar-a-Lago, peraltro, oltre a ospitare Trump (che si reca spesso in Florida per giocare a golf), è un resort di lusso costoso ed esclusivo. I membri, infatti, versano una quota iniziale di 200mila dollari e una annuale di 14mila dollari.
Trump, tuttavia, non è nuovo a questo genere di iniziative. Lo scorso anno, a Palm Beach, erano stati assunti 70 lavoratori stagionali stranieri: 15 governanti, 20 cuochi e 35 camerieri. Quattordici cuochi e camerieri sono stati assunti qualche mese fa al club di golf di Westchester, nello stato di New York, mentre la Trump Winery vicino a Charlottesville ha chiesto di assumere 23 stagionali per lavorare nelle vigne.
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