Un “epocale” taglio delle tasse, un grandioso piano di investimenti pubblici in infrastrutture e la cancellazione dell’Obamacare sono i cardini del primo discorso al Congresso del presidente americano Donald Trump. “Sono qui per portare un messaggio forza e unità dal profondo del mio cuore”.
Un Trump più diplomatico, ma con poca politica estera: il presidente americano che nella notte ha parlato per la prima volta al Congresso a camere riunite non si è concentrato sulle questioni internazionali. Anzi, sembra proprio aver evitato di citare alcuni dossier tra i più controversi, a cominciare dalla Russia, a cui ha fatto solo un indiretto accenno, dichiarando che “gli Stati Uniti sono intenzionati a trovare nuovi amici, a plasmare nuovi partenariati, laddove si incontrino interessi comuni”.
Ecco in sintesi cosa ha detto, e soprattutto cosa non ha detto Trump, in materia di politica estera.
Il mio lavoro non è rappresentare il mondo. E’ rappresentare gli Usa
Il presidente ha chiesto al Congresso di approvare un piano di investimenti in infrastrutture da 1.000 miliardi di dollari durante il suo primo intervento davanti alle Camere riunite. “L’America ha speso circa 6.000 miliardi di dollari in Medio Oriente e tutto questo mentre le nostra infrastrutture si sbriciolavano. Con 6.000 miliardi di dollari avremmo potuto ricostruire il Paese”, ha osservato Trump chiedendo sia ai repubblicani e sia ai democratici si sostenere la sua proposta.
Demolire l’Isis
Guardando il segretario alla Difesa Jim Mattis, Trump ha detto di aver ordinato ai militari di sviluppare un piano per distruggere lo Stato islamico, che è “una rete di selvaggi senza legge che hanno massacro musulmani, cristiani, e uomini, donne e bambini di qualsiasi fede”.
“Come promesso ho chiesto al dipartimento della Difesa di definire un piano che distrugga l’Isis, una rete di selvaggi senza legge che ha assassinato musulmani e cristiani, uomini, donne e bambini di ogni fede e credo. Lavoreremo con i nostri alleati, compresi gli amici e gli alleati del mondo musulmano, per eliminare questo vile nemico dal nostro pianeta”.
Via l’Obamacare
“Oggi chiedo al Congresso di cancellare e rimpiazzare l’Obamacare con riforme che incrementino le scelte…abbassino i costi ed allo stesso tempo forniscano una Sanita’ migliore”. Trump ha invitato “repubblicani e democratici a lavorare insieme per salvare gli americani dalla disastrosa Obamacare che sta implodendo”.
Il muro con il Messico
“Costruiremo presto un grande grande muro” al confine con il Messico che contribuirà a fermare il traffico di “droga e il crimine”.
Il commercio
“Sono un forte sostenitore del libero scambio” ma con l’accordo commerciale Nafta, con Messico e Canada, “gli Stati Uniti hanno perso il 25% della loro occupazione nell’industria”. Bisogna quindi rivedere gli accordi commerciali in modo tale da non svantaggiare le imprese americane.
Riforma dell’immigrazione
“Credo che una riforma dell’immigrazione vera e positiva sia possibile se ci concentriamo sui seguenti obiettivi: aumentare i posti di lavoro e i salari degli americani, rafforzare la nostra sicurezza nazionale e ripristinare il rispetto delle nostre leggi”. Il presidente ha proposto una riforma basata sul merito, cioè sulla qualificazione professionale degli immigrati. “Se adottiamo un sistema basato sul merito – ha osservato – ne trarremo molto beneficio: saremo in grado di risparmiare tantissimi soldi, di aumentare le retribuzioni e di aiutare le famiglie in difficoltà comprese quelle degli immigrati”.
Vittime dell’immigrazione
La creazione di una nuova agenzia per le vittime di crimini commessi da immigrati è stata annunciata dal presidente. Si chiamerà Victims of Immigration Crime Engagement (l’acronimo è “Voice”, cioè “voce”). “Vogliamo dare voce a coloro che sono stati ignorati dai nostri media e messi a tacere da interessi particolari”, ha dichiarato il presidente, annunciando il nuovo ufficio in seno al dipartimento per la Sicurezza Nazionale.
Ovazione per il soldato ucciso in Yemen
Trump ha suscitato una commossa ovazione in Congresso mentre rendeva omaggio a Carryn Owens, la vedova di Ryan Owens, il Navy Seal morto il mese scorso nello Yemen durante una missione delle forze speciali contro di terroristi di Al-Qaeda. La giovane donna era seduta in galleria, vicino alla figlia del presidente, Ivanka.
“Ryan è morto come è vissuto: da guerriero, da eroe, combattendo contro il terrorismo per rendere sicura la nostra nazione”, ha detto Trump mentre tutti i parlamentari si sono alzati in piedi. Il comandante in capo ha spiegato che l’operazione gli è stata descritta come di “enorme successo” dal segretario alla Difesa, James Mattis. Owens è stato il primo uomo in divisa americano dell’era Trunp a perdere la vita. Il padre di Ryan, William Owens, ha invece chiesto un’indagine sulla morte del figlio rifiutandosi di incontrare il presidente.
NATO
“Sosteniamo con forza la Nato, un’alleanza forgiata attraverso i legami di due guerre che hanno spodestato il fascismo e di una guerra fredda che ha sconfitto il comunismo”, ha affermato il presidente Usa, che ancora di recente aveva definito l’Alleanza atlantica “obsoleta”. Il capo della Casa Bianca ha ribadito tuttavia che i partner internazionali debbono “pagare la loro giusta quota” dei costi della collaborazione militare con gli Stati Uniti. Poi ha aggiunto: “vi posso assicurare che il denaro sta arrivando, eccome. Molto bene”.
ISRAELE
Trump ha rivendicato il rilancio di una “alleanza indissolubile” con Israele. Parlando di Medio Oriente in senso allargato, il presidente ha detto che gli Usa hanno speso per la regione 6mila miliardi di dollari, senza specificare come, ma sottolineando che un investimento di questo genere avrebbe permesso di “ricostruire il nostro Paese, due volte, forse anche tre volte, sempre che alla guida della nazione ci fosse stata gente in grado di negoziare accordi”.
ISIS
Guardando il segretario alla Difesa Jim Mattis, Trump ha detto di aver ordinato ai militari di sviluppare un piano per distruggere lo Stato islamico, che è “una rete di selvaggi senza legge che hanno massacro musulmani, cristiani, e uomini, donne e bambini di qualsiasi fede”.
RUSSIA
Nessun diretto riferimento alla Russia, se non una allusione alla volontà degli Usa di “trovare nuovi amici, plasmare nuovi partenariati, laddove si incontrino interessi comuni”.
CINA
Un solo riferimento, inoltre, è stato riservato alla Cina, citata nel contesto della perdita di posti di lavoro in America da quando Pechino è entrata nel Wto. Ieri, il segretario di Stato Rex Tillerson ha incontrato il collega cinese Yang Jiechi, rafforzando le voci di un prossimo incontro tra Trump e il presidente cinese Mi Jinping.
IRAQ E AFGHANISTAN
Iran e Afghanistan sono stati altri due grandi assenti dal discorso di Trump: è la prima volta, fa notare Politico.com, che un presidente americano parlando al Congresso non cita questi due Paesi – al centro di interventi militari americani – dal 2001, quando alla presidenza c’era George W. Bush. Silenzio totale anche sulla Siria, malgrado il riferimento alla lotta all’Isis.
YEMEN
La crisi nello Yemen si è invece ritagliata un momento di grande visibilità durante il discorso di Trump, che in presenza della vedova del Navy Seal Ryan Owens ha reso omaggio alla memoria di questo militare, il primo caduto americano sul campo di battaglia dall’inizio della 45esima presidenza.
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