Allerta della Polizia Postale mediante il loro account Facebook Una Vita da Social: Non cliccare su banner pubblicitari sospetti anche se dovessero comparire da servizi come Google e Facebook. In giornata il messaggio è stato anche ridiffuso da Adnkronos, e fa parte del filone degli spam truffaldini.
“Se durante la navigazione su Facebook vi arriva l’invito a visionare’ I 10 cani piu belli del mondo’ non fatelo”. L’importante avviso arriva dalla polizia di Stato tramite la propria pagina Facebook ‘Una vita da social’. “Cliccando – si legge ancora nel post – vi si attiverà un servizio telefonico dal costo di 5 euro al giorno. Fate attenzione”.
I
nfatti come avrete notato navigando su Facebook, è possibile comprare uno spazio promozionale, ed usarlo nei modi più variegati.
Appurato l’allarme, possiamo insegnarvi alcuni metodi per difendervi.
Il primo e più efficace metodo è non cliccare su banner pubblicitari sospetti, anche se dovessero comparire da servizi come Google e Facebook.
Inoltre, potreste considerare l’idea di navigare da cellulare sull’apposita applicazione Facebook anzichè navigare da browser, reperibile sugli Store Applicazione del vostro cellulare, ovvero Play Store per gli Android, App Store per i dispositivi iOS (iPhone, iPod, iPad) e Microsoft Store per le unità Windows, allo scopo di evitare o limitare il numero di inserzioni pubblicitarie evidenti.
QUESTA la segnalazione della Polizia Postale:
#Buongiorno ai ritardari #Occhioallatruffa.Internauti attenti, la truffa corre in Rete. Lo diciamo sempre, e lo ripetiamo ancora.
Anche un semplice quiz su #Facebook potrebbe celare un abbonamento a servizi a pagamento. Non è Un alert nuovo, ma sempre Meglio RIPETERE perché sono stati molti gli amici che si sono trovate in fattura importi per servizi a pagamento che prevedono canoni di € 5,00 e oltre alla settimana, oltre al costo dei contenuti.
Spesso gli utenti non capiscono di cosa si tratti e di quali servizi avrebbero usufruito. Non solo i dieci Cani piu belli del mondo, o le 10 dieci atlete più affascinanti, (tutti post che abbiamo giá segnalato) Federconsumatori ha scoperto che alcuni di questi casi sono riconducibili a quiz sulla piattaforma Facebook. I fruitori pensano di giocare ad un quiz gratuito, come in effetti avviene nella maggior parte dei casi, mentre si ritrovano abbonati ad un servizio in abbonamento, senza capire che cliccare e rispondere alle domande comporti l’adesione ad un contratto.Ancor più difficile è scoprire tale attivazione per i titolari di mere schede dati utilizzate con dispositivi tipo PAD, perché non possono ricevere alcun sms di avvertimento.Per verificare l’esistenza di tali servizi sulla propria scheda occorre chiamare il proprio gestore, quindi formalizzare immediatamente reclamo e in Caso attivare la procedura di conciliazione presso il Co.Re.Com.
#chiamatecisempre
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