Cateno De Luca dice ad Alessio Villarosa “si sta pisciando addosso” e Micciché a Salvini e Di Maio “i coglioni camminano sempre in coppia”.
Già durante il comizio del 24 aprile per la presentazione della sua candidata alle Europee, Dafne Musolino, nella lista Forza Italia-Berusconi, il sindaco di Messina Cateno De Luca aveva attaccato il pentastellato sottosegretario all’economia Alessio Villarosa, di Barcellona Pozzo di Gotto, popolosa località sul Tirreno della provincia di Messina, che aveva replicato scrivendo “De Luca detto Cateno, mi ascolti pensi a lavorare per Messina invece di fare campagna elettorale per Forza Italia con il mio nome, io non ho tempo da perdere con lei e non lo hanno neanche i cittadini di Messina. Mi spiace che anche il mio concittadino, il deputato Calderone, si presti a questo genere di bassezze. Non credevo che avesse bisogno di queste pagliacciate per prendere voti alle europee”.
La risposta del sindaco di Messina Cateno De luca non si è fatta attendere e peraltro nel suo consueto modo “Questo si sta pisciando addosso ! Dategli un pannolino a 5 stelle e consigliategli di venire a RODI’ Milici il primo maggio alle ore 19:00 a confrontarsi con me ! Per non farlo affaticare troppo sto andando a casa sua e l’onorevole Tommaso Calderone farà da moderatore mentre il sindaco EUGENIO Aliberti farà da garante. Parleremo anche delle leggi di stabilità e di come falliscono le finanziarie non solo quelle dello Stato ma anche quelle a cinque stelle. Alessio detto Villarosa ti aspettiamo non fare il coniglio !”.
Il motivo ufficiale della frase indecente del sindaco di Messina sarebbe la situazione finanziaria disastrosa delle ex Province siciliane e che più in generale in tutta Italia, secondo gli ultimi governi di centrosinistra, dovevano essere eliminate. La legge fu in un primo tempo dichiarata incostituzionale. Poi è seguita la Riforma Delrio Graziano (Ministro per gli Affari Regionali e le autonomie già dal 2013 con il governo Letta, poi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il governo Renzi e quindi Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti con il governo Gentiloni), che con la legge 56/2014, ha trasformato le Province in Enti amministrativi di secondo livello, conservando il personale già assunto e mutando parecchie di esse in Città Metropolitane. Tuttavia si è finito con l’accavallare competenze e quindi incertezze che risaputamente non hanno spesso neppure consentito di utilizzare le risorse per investimenti destinate a strade e scuole provinciali o a progetti di progettazione, programmazione e manutenzione. Tutto questo ha ulteriormente accentuato la loro crisi generale e soprattutto gestionale ed economica. In Sicilia che è a Statuto autonomo, tutto si è oltremodo complicato e anche depauperato (come sempre). Nel frattempo il Governo 5stelle-lega avrebbe in esame un testo per riesumare le Province per come erano un tempo, con l’elezione del Presidente e dei consiglieri con il voto dei cittadini.
L’altra trivialità è invece arrivata dal Presidente dell’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) Gianfranco Miccichè, anch’egli di Forza italia, che rivolgendosi ai due Vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sulla propria pagina ha scritto <<In Sicilia sono arrivati insieme Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il primo dice che ci libererà dalla mafia. Mischino, non lo sa che dalla mafia noi siciliani ci stiamo liberando da soli, dopo decenni di lotte e a caro prezzo. L’altro continua a parlare di reddito di cittadinanza senza rendersi conto che la sua bufala è già stata sgamata: sono migliaia i ragazzi che, dopo avere sognato i 700 euro promessi, si sono visti arrivare 50 euro. E intanto prova a togliere la pensione a dei vecchietti ultra ottantenni che hanno avuto il solo torto di avere servito lo Stato senza rubare – perché a quelli che hanno rubato la pensione non serve mica… Dopo aver fregato i ragazzi, la pensione ai vecchietti, Di Maio vuole passare a rubare anche le caramelle ai bambini? In realtà una cosa buona l’hanno fatta: grazie a Salvini e Di Maio insieme in Sicilia ho finalmente capito il senso del detto “i coglioni camminano sempre in coppia” …>>.
E ancora manca un mese al 26 maggio 2019, giorno in cui si terranno le elezioni per il Parlamento Europeo, ma che quest’anno, di tutta evidenza, in italia e pure in Sicilia, ma persino nei Comuni, sono oltremodo contese politicamente, quasi fossero votazioni locali, regionali e nazionali. D’altronde basta anche solo seguire i nostri media e tg che, almeno che ricordi, raramente si sono visti così coinvolti da elezioni europee.
A
dduso Sebastiano
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