U
n tridente improbabile. Perché di sicuro c’era solo che Sarri avrebbe insistito col 4- 3-3, ma gli interpreti dovevano essere diversi. L’addio doloroso (e velenoso) di Gonzalo Higuaìn portava Arkadiusz Milik al centro del nuovo attacco azzurro. Il brutto infortunio patito dallo sfortunato polacco aveva dato una chance a Manolo Gabbiadini, che ha sprecato tutte le sue carte vedendo il pallone troppo poco.
INTANTO, MERTENS E INSIGNE sgomitavano sulla fascia sinistra, e l’unico intoccabile (anche perché non ci sono state alternative) era José Callejon. Ma il ko di Milik sembrava una sventura per le ambizioni del Napoli. Gabbiadini non funzionava, e quindi Sarri si è dovuto inventare qualcosa. Anche perché il bergamasco si è beccato una squalifica proprio nel momento del bisogno. L’invenzione dell’allenatore azzurro è stato Mertens centravanti. Inizialmente si diceva “Falso nueve”. Gli inizi non furono incoraggianti, ma col tempo Mertens ha imparato il ruolo e ha cominciato a prenderci gusto. Da gennaio le cose sono cambiate. Mertens ha cominciato a segnare a raffica, scoprendosi un vero centravanti, di quelli di razza. Il folletto belga ha poi trascinato i compagni di reparto in una stagione che sarà ricordata per i grandi numeri.
DRIES MERTENS HA SEGNATO 31 gol in stagione, 25 solo in campionato ed è in corsa per il titolo di capocannoniere. Il belga ha firmato ben 14 assist, giocando in totale per 3046 minuti. I suoi compagni non sono da meno: per Insigne 18 gol stagionali e 11 assist. Il napoletano ha giocato per 3587 minuti. Callejon vanta il maggior numero di minuti giocati, 3966, con 16 gol stagionali e 16 assist. Numeri massicci, impressionanti, e che potranno essere migliorati nelle prossime due partite. In Europa pochi o nessuno hanno un tridente del genere. L’Italia e non solo invidiano al Napoli un tridente che interpreta il 4-3-3 in modo perfetto. Mertens è diventato un centravanti coi fiocchi. Del resto non cambierà più ruolo, con ogni probabilità. In carriera prima d’ora si era sognato di fare tutti questi gol. Chiaro che ora non ha più voglia di giocare a sinistra. Per il Napoli non è un grande problema, anzi. A sinistra si è liberato Lorenzo Insigne, che ormai è titolare inamovibile. Chi ha “pagato” è proprio Milik, relegato a riserva.
E questo tridente meraviglioso ricorda un altro trittico che ha fatto la storia del Napoli: il più bello. L’indimenticabile. La “Ma.Gi.Ca” di Maradona, Giordano e Careca. Quella del secondo scudetto e della Coppa Uefa. Altri tempi, altri numeri. E poi c’era il più grande di tutti. Ma quello era un terzetto che faceva sognare, proprio come sta facendo adesso quello di Sarri. Divertire e sognare. Accadeva ai tempi di Diego e sta succedendo anche adesso. La differenza più marcata la fanno le vittorie. Al Napoli di Sarri manca ancora un trofeo. La “Magica” attuale ha l’obiettivo di centrare un traguardo importante, come fecero gli illustri predecessori. Campionato e coppa europea: non sarà facile, ma è questo il bello di chi sa sognare.
di Giovanni Scotto per “Il Roma”
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