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Tratta di esseri umani, il governo vara un piano nazionale per combattere il fenomeno

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Lo scopo è quello di “definire strategie pluriennali di intervento per la prevenzione e il contrasto del traffico e del commercio di persone, oltre che azioni per la sensibilizzazione, alla prevenzione e l’emersione delle vittime. Il piano è propedeutico alla emanazione del nuovo programma unico di assistenza ed integrazione sociale e le relative modalità di attuazione e finanziamento.

ROMA – Il Consiglio dei Ministri ha adottato il primo Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani, a norma dell’articolo 9 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24. Lo scopo è quello di  “definire strategie pluriennali di intervento per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della tratta e del grave sfruttamento degli esseri umani, nonchè azioni finalizzate alla sensibilizzazione, alla prevenzione sociale, all’emersione e all’integrazione sociale delle vittime – si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi dopo il Cdm – Il piano è propedeutico alla emanazione del nuovo programma unico di emersione, assistenza ed integrazione sociale e le relative modalità di attuazione e finanziamento”.
La tratta di esseri umani è il mezzo con cui sempre più persone vengono schiavizzate. Riguarda tutti i continenti e quasi tutti i paesi del mondo. Per chiarire perché questo commercio è da considerarsi un tipo di schiavitù e un tipo di violazione dei diritti umani, Anti-Slavery International ha stilato questa lista di domande e risposte. La tratta degli esseri umani è il trasferimento di persone con la violenza, l’inganno o la forza, finalizzato al lavoro forzato, alla servitù o a pratiche assimilabili alla schiavitù.

I dati più recenti. Sono quasi 250mila i migranti sbarcati in Europa nel corso del 2015, di cui almeno 93.540 persone in Italia secondo le cifre fornite dal ministero dell’interno. Capita che solo nel corso di una sola settimana siano centinaia le persone che perdono la vita mentre cercavano di raggiungere una vita migliore in Europa. Migranti trovati a bordo di camion abbandonati, oppure gente che annega durante drammatiche traversate a bordo di gommoni sgonfi, assiepati di persone, e con poco carburante per il motore. Gente che invece arriva sano e salvo però non smette di correre rischi al suo arrivo in Europa: le probabilità di rimanere vittima di una rete di sfruttamento – prostituzione o lavoro forzato – rimane altissima, perché sovente il trafficante che gli ha permesso l’attraversamento illecito dei confini si trasforma in sfruttatore o mette il migrante nelle mani di una rete di sfruttamento.

I più a rischio sono i minori. Secondo Save the children, le vittime di tratta che sono entrate in programmi di protezione sono contate a migliaia e tra questi centinaia sono bambini o adolescenti Provengono generalmente da siria, Afghanistan, Eritrea, Sud Sudan, Niger, Nigeria, Marocco, Ghana, Senegal. I più a rischio sono i minori non accompagnati, come denuncia anche Save The Children: le adolescenti provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est e dalla Nigeria per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale e i minori afgani e i minori eritrei in quanto principali gruppi di migranti in transito in Italia, lungo un viaggio estenuante di mesi o anni nel quale subiscono violenze sempre piu? efferate; e i minori egiziani, che sono il gruppo piu? coinvolto in situazioni di sfruttamento lavorativo nel nostro Paese. Durante il viaggio i minori sono vittime di tratta, sfruttamento e violenze sempre piu? efferate. I minori intervistati da Save the Children hanno raccontato in particolare di violenze subite durante l’attraversamento del deserto libico o durante la detenzione in Libia, come è accaduto al giovane che ha perso la vita sulla nave di Medici senza frontiere.

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