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Castellammare di Stabia

Traffico di stupefacenti: 65 arrestati tra Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania

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Traffico internazionale di droga gestito dalla ndrangheta e la mafia: 65 arresti e 6 indagati fra il Nord Italia, Calabria e Sicilia.

Scattata all’alba una operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale e della Guardia di Finanza, di Torino contro i locali clan di ‘ndrangheta di Volpiano (comune italiano di circa 15 mila abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, situato a 16 km a nordest dal capoluogo) e San Giusto Canavese (comune italiano di 3 357 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte).

I militari stanno notificando a Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania, 65 misure di custodia cautelare per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga.

Contestualmente la Guardia di Finanza di Torino sta procedendo alla notifica del medesimo provvedimento per ulteriori 6 indagati, ritenuti responsabili, nell’ambito della medesima associazione, anche di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili, nonché conti correnti e quote societarie per un valore in corso di quantificazione.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip su richiesta della Dda. Nell’operazione sono impegnati 400 militari.

L’opinione.

Decine di anni e purtroppo ancora, di generalizzata indolenza, ipocrisia politico-istituzionale-giuridica-informativa-scolastica-culturale-sociale ha consentito, anzi ha agevolato, che la Nazione fosse inesorabilmente appestata da connivenza, corruzione, delinquenza, mafia e sparsa regressione etico, civile, sociale e quindi economica. Per provare a tornare indietro si deve anche fare intanto PULIZIA a cominciare dai “PIANI ALTI” nessuno esente neanche blasonati e corporazioni. Però anche noi adulti italiani (e soprattutto i siciliani) facciamoci pure una analisi di coscienza, ammesso che ancora certa spazzatura di tv e social ne abbiamo lasciato indipendente dentro di noi e non tutta solo a parrocchetto. Ma specialmente i giovani, a cominciare da studenti, universitari, professionisti, laureati, dottorati, ecc. come pure contestatori, militanti, attivisti, alternativi, artisti, sognatori, anarchici, indipendenti, destrorsi, sinistrorsi, centristi, pentastellati, ecc. iniziate a pensare e dirsi reciprocamente che quando ci si fa, oltre che distruggersi e fare spesso male pure a chi ci sta vicino o a terzi, si finanzia e ingrossa queste virulente e sempre più diffuse lerce criminalità. Almeno voi giovani rifletteteci, essendo ancora con il cervello non del tutto strutturato, visto che per tanti maturi e matusalemme di tutte le espressioni, estrazioni e livelli, di questa dissimulante Penisola, sembrerebbe proprio non ci sia molto da fare. Tuttavia, questo stantio Stato italiano, accidioso, elusivo, cantastorie, gonfiato, trasformista, borioso e sprezzante e da troppo tempo avvitato solo a pensare ad ingrassarsi forzosamente con norme ingannevoli ma pure farraginose, affastellate e guarda caso troppo interpretabili dalla giurisprudenza, pertanto possibilmente inefficaci contro la corruzione, delinquenza, violenza e mafie (tranne, si ritiene, la recente legge cosiddetta spazzacorrotti e il precedente carcere duro-41 bis), ritorni a fare lo Stato, al quale, per non essere la società un’orda di barbari, abbiamo delegato il raggiungimento di fini e interessi comuni.

A

dduso Sebastiano

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