Appalti pubblici truccati dalla camorra di Torre del Greco
T
orre del Greco, sono stati effettuati 7 arresti e sequestrati tre milioni di euro dai carabinieri di Torre Annunziata e dalla Dda partenopea, a seguito di un’indagine su appalti e camorra. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.
Semberebbe emerso dall’indagine che, la camorra fosse entrata nelle gare d’appalto comunali, con conseguenti richieste estorsive alle imprese impegnate nei lavori pubblici. Nei confronti di uno degli arrestati è stato inoltre emesso un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore pari a tre milioni di euro.
Il clan riusciva ad essere informato degli appalti e delle ditte a cui veniva assegnati, grazie ad un “collante” di tutta l’operazione camorristica, certo C. Vaccaro, 54 anni. Inoltre è emerso, grazie al contributo dei collaboratori di giustizia, che era sottoposta a estorsioni dai clan Di Gioia e Papale era anche la società Ego. Eco. di Cassino, vincitrice della gara d’appalto sull’igiene urbana indetta nel Comune di Torre del Greco nel marzo 2012.
Gli investigatori ritengono di avere scoperto un vero e proprio «sistema Vaccaro» grazie al quale era possibile attuare la completa gestione delle gare pubbliche. Vaccaro era riuscito ad accordarsi con molti degli imprenditori della zona, che erano disposti ad accollarsi una quota estorsiva pur di aggiudicarsi una gara d’appalto bandita dal Comune o per evitare di ricevere danni al cantiere. (Il Mattino)
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