Torre del Greco, le mani della Camorra sugli appalti pubblici: i Verdi chiedono pene esemplari
Blitz dei Carabinieri a Torre del Greco, in provincia di Napoli: sette persone arrestate e sequestro da oltre tre milioni di euro ai danni di affiliati ai clan locali Di Gioia-Papale e Falanga.
“Seguiamo con estrema attenzione la notizia dell’operazione condotta dai carabinieri su disposizione del gip del Tribunale di Napoli che ha visto finire in manette sette persone a Torre del Greco indagate, a vario titolo, per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa e concorso in estorsione con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose. Avrebbero messo su un vero e proprio sistema per il controllo degli appalti nella città corallina. Quanto sta accadendo a Torre del Greco conferma che la camorra continua a fare affari d’oro con le estorsioni agli imprenditori vincitori delle gare. Il caso del cantiere Unesco a Napoli, evidentemente, non è che la punta dell’iceberg di una mano lunga della criminalità organizzata che si sente egemone e non rinuncia a taglieggiare le imprese, costringendole in molti casi a fuggire dal territorio”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Tra gli imprenditori disonesti, quelli che finiscono per diventare conniventi pur di lavorare e quelli che fuggono via, è facile farsi un’idea di quanto la camorra rappresenti ancora oggi una diseconomia che va estirpata con ogni forza. Per questa ragione attendiamo che i giudici vadano fino in fondo. Non deve esserci alcuna agibilità per la criminalità organizzata nei lavori pubblici, sia in fase di aggiudicazione che in fase di realizzazione. Qualora le accuse risultino confermate auspichiamo che i giudici infliggano pene esemplari”.
Lascia un commento