Ritorna sul luogo la tragedia di Rampa Nunziante il pescatore sopravvissuto per caso al crollo della palazzina di Torre Annunziata:”Porto via quel che è rimasto”
«Sto portando via il salvabile: due piatti, qualche bicchiere, quello che è rimasto nella mia vecchia casa dopo il crollo. Ora vivo da mia figlia». Queste le parole, raccolte da ilMattino, del pescatore sopravvissuto alla tragedia del 7 luglio dello scorso anno. Sul luogo vi è tornato forse per l’ ultima volta, Salvatore Iorio, che quel giorno si salvò perchè uscito all’alba in barca per pescare. Il crollo lo vide dal “suo” mare, poco distante.
La tragedia di Rampa Nunziante, come viene ricordata, causò la morte di otto persone. Una vicenda che i cittadini oplontini non dimenticheranno mai.
Oggi il pescatore, accompagnato da carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale, è rientrato in quel palazzo. Ha fatto le scale, è salito al quarto piano. Ha svuotato soprattutto i cassetti della vecchia cucina. Nessuna emozione particolare, solo un tremolio nella voce quando ha riposto alcune suppellettili, una volta recuperate, all’interno di un vecchio zaino nero: «Ho portato via le ultime cose rimaste – ha detto sospirando – . Qualcosa utile anche per pescare in estate. Porterò tutto da mia figlia. Ora vivo con lei, sempre qui, a Torre Annunziata. Ma – conclude – niente per me è come prima. Lei abita in un’altra strada. È lontana dal mare».
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