Svolta nelle indagini sul crollo della palazzina di Torre Annunziata, emesso divieto di dimora per l’architetto
D
opo oltre sei mesi dal crollo della palazzina di via Rampa Nunziate a Torre Annunziata, avvenuta lo scoro 7 luglio, in cui persero la vita 8 persone, la Procura oplontina ha richiesto un provvedimento di divieto di dimora in Campania nei confronti dell’architetto M.B..
Il professionista è accusato di falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche nell’ambito degli incartamenti relativi all’immobile oggetto del tragico cedimento.
Emesso dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, il provvedimento è stato eseguito dai militari dell’Arma della Compagnia oplontina e dagli agenti del locale commissariato.
Come si legge in una nota del Procuratore della Repubblica: “Nella condotta tenuta da B. si è ravvisata una patente e sistematica illegalità, non avendo egli esitato a riportare false attestazioni in ordine alla legittimità urbanistica del fabbricato e alla rappresentazione della situazione di fatto dello stabile in una serie di atti, indirizzati ad uffici pubblici (Comune di Torre Annunziata e Agenzia delle Entrate), consentendo così ai proprietari dello stabile la realizzazione di interventi edilizi del tutto abusivi e ottenendo un aggiornamento catastale non corrispondente alle reale situazione dell’edificio, bensì agli interventi oggetto del progetto da realizzare” Tramite questa condotta i proprietari – secondo la tesi della Procura – hanno avuto “la possibilità di acquistare appartamenti abusivamente realizzati”.
Lascia un commento