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Todisco, quell’esterno scoperto da Mainolfi che incanta nel settore della Juve Stabia

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‘Una vita da mediano’, recita una famosa canzone. Ma forse il suo verso preferito poteva essere ‘Una vita da mezz’ala’, si perchè quello era il suo ruolo, quello era il ruolo di Gianmarco Todisco. Classe 2002, arrivato alla Juve Stabia in questa stagione, l’estate scorsa per l’esattezza, e diventato punto fermo e imprescindibile della Berretti allenata da Alfonso Belmonte.

Una intuizione, come tante da quando è a dirigere il settore giovanile stabiese, neanche a dirlo, di Saby Mainolfi. Ma anche una segnalazione, quella del direttore generale Clemente Filippi che, con occhio lungo, vide delle grosse qualità in Todisco e chiamò il responsabile di settore nella seonda metà di agosto. Un po’ giù di morale per come erano andate altre precedenti esperienze, è stato seguito da Mainolfi che ci ha creduto dal primo in giorno in cui lo ha visto in prova. Mezz’ala appunto, ma da subito terzino, e che terzino. Il responsabile del settore crede molto in lui e la speranza è che il ragazzo arrivi ‘perchè ha voglia, qualità e serietà’. La sua educazione, la mentalità e l’abnegazione sono da esempio per tutti i giocatori di settore.

L’Hellas Verona decise, sbagliando, di scartarlo: tenuto un paio di anni in rosa e poi svincolato. Ora lotta e suda su quella fascia, macina chilometri su chilometri e sogna una convocazione, sogna di essere il ‘nuovo Stallone’ con tanto di debutto e 4 presenze in tutto.

Belmonte non può fare a meno di lui, Mainolfi ci crede e punta tanto. Un patrimonio per la Juve Stabia, Gianmarco Todisco: segnatevi questo nome.

a cura di Ciro Novellino

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