Thailandia, si accendono le speranze
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ino ad ieri le speranze stavano quasi per spegnersi, infatti per attraversare la grotta i soccorritori dovevano attraversare il percorso per 11 ore (articolo qui).
I soccorritori erano così alla ricerca di un’entrata alternativa per porre i ragazzi in salvo.
Dopo un’accurata ispezione, i soccorritori avrebbero individuato un cunicolo largo circa un metro che conduce a circa 150-200 metri dal punto dove si trovano.
Si è sempre ritenuto che i ragazzi si trovassero ad almeno 800-1000 metri sotto la montagna.
La situazione però all’interno della grotta sta peggiorando sempre di più. Infatti, l’ossigeno nella cava è in calo e potrebbe iniziare a piovere di nuovo.
Il livello dell’ossigeno nella grotta di Tham Luang dove sono intrappolati i 12 ragazzi thailandesi con il loro allenatore è sceso al 15%, ben sotto al valore normale del 21%.
I soccorritori però non sono in grado di stabilire quanto autonomia rimanga ancora ai ragazzi e al loro allenatore.
Intanto i lavori non si drenaggio delle acque piovane non si arrestano, si continua a lavorare senza sosta nella posa di un tubo lungo, quasi cinque chilometri, che possa immettere ossigeno nella cavità dove sono prigionieri i giovani calciatori.
Uno dei Navy Seals thailandesi impegnato nelle operazioni di salvataggio è morto per mancanza di ossigeno.
L’uomo, che aveva 38 anni, ha perso conoscenza sulla via del ritorno, e i tentativi di farlo rianimare sono falliti.
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