I
n questi giorni si sono letti commenti di fuoco sui due motociclisti passati senza fermarsi davanti alla scena del delitto di via della Magliana, dove la povera Sara ha perso la vita in quel modo osceno. Si è molto deprecata la loro mancanza di senso civico. Poi uno dei testimoni ha raccontato la sua versione dei fatti, confermata dalla polizia. Si chiama Edoardo, ha diciotto anni e da due si divide tra l’officina di meccanico in cui lavora e la scuola serale. La notte dell’omicidio è sfrecciato in moto accanto a una ragazza che gesticolava all’indirizzo di un uomo appoggiato sul cofano dell’auto. Da simili indizi neanche Sherlock Holmes avrebbe potuto dedurne che la ragazza alterata era la vittima e quel tipo tranquillo uno stalker che l’aveva appena tamponata per costringerla a fermarsi e di lì a poco le avrebbe dato fuoco. Nonostante questo, quando la mattina seguente Edoardo ha appreso cos’era successo, è immediatamente corso alla polizia per raccontare quello che aveva visto. E da allora si tormenta per il rimorso. Non sembra proprio il rappresentante di una gioventù menefreghista e priva di senso civico. Eppure il solito mondo del web si era già espresso in migliaia di giudizi sommari e i moralisti da tastiera avevano pontificato senza prendersi il disturbo di aspettare il riscontro della realtà.
Viviamo immersi nella dittatura dell’istante, come la chiama Veltroni. Bisogna subito farsi un’opinione su tutto, possibilmente negativa. In questo caso per illudersi che la tragedia di Sara si sarebbe potuta evitare ed esorcizzare così la paura che possa capitare ancora.
Punti Chiave Articolo
vivicentro.it/opinione – lastampa/Teste o croce MASSIMO GRAMELLINI
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