Alle 17.55, Arquata del Tronto e Montegallo più vicine a epicentro
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na nuova forte scossa di terremoto nelle zone colpite dal sisma del 24 agosto: un tremore di magnitudo 4.4 è stato registrato dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella provincia di Ascoli Piceno alle 17.55. La scossa è stata registrata ad una profondità di 9 km. I centri più vicini all’epicentro di quest’ultimo fenomeno sismico sono Arquata del Tronto, a 7 chilometri, e Montegallo, a chilometri. I moti tellurici si susseguono insomma incessanti. In precedenza, un’altra forte scossa di magnitudo 3.7 si era verificata alle 15.07. Stamani l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia aveva parlato di 1.820 repliche dal 24 agosto.
I soccorritori, dal canto loro, continuano a lavorare sotto ciò che rimane dello storico Hotel Roma, dove da tre giorni sono stati individuati tre corpi che però sono difficili da raggiungere. Il bilancio aggiornato delle vittime è di 290. Lo ha comunicato la Protezione civile, spiegando che la Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito ed ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche.
Per quanto riguarda i dispersi si fa particolare affidamento alle indicazioni del sindaco che “ha contezza di persone che non tornano all’appello e quindi si dà seguito alle indicazioni di una persona esperta che conosce i propri cittadini”, ha il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Alla luce di queste indicazioni mancherebbero all’appello ancora dieci persone. Sono impiegate le squadre dei vigili del fuoco Usar, Urban search and rescue, che scavano per raggiungere i tre corpi, scavano cunicoli e poi li mettono in sicurezza; se incontrano pezzi di cemento, li devono tagliare, e ancora altri cunicoli che devono essere puntellati per permettere ai soccorritori di entrare sotto le macerie in sicurezza. Un lavoro rischioso e difficile che portano avanti gli esperti delle squadre Usar, che, dandosi il cambio, lavorano senza sosta. “Un lavoro complesso e altamente specializzato che deve seguire determinati criteri e procedure”, ha spiegato il portavoce dei vigili del fuoco Luca Cari. Ma in tutta Amatrice, sotto quel che resta delle case, sono a lavoro squadre dei vigili del fuoco con i loro cani addestrati a operare proprio tra le macerie, e continuano a cercare chi ancora manca all’appello. Non si fermano, nonostante le scosse che continuano. La più forte di oggi magnitudo 3.7, registrata dall’Ingv alle 15.07 a dieci chilometri di profondità, epicentro distante da Amatrice solo quattro chilometri. Una scossa che ha tirato giù qualche calcinaccio negli edifici del centro storico già danneggiati e nella scuola Capranica. Solo il tempo di capire che si poteva andare avanti e i vigili del fuoco hanno continuato il loro lavoro.
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