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TEATRO SOCIALE (BS), PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2016 PRESENTA: AL CAVALLINO BIANCO

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Come da tradizione bella e consolidata, anche quest’anno per la Giornata  Internazionale della Donna, il Coordinamento Donne Pensionate Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil di Brescia propone ad oltre 1.300 donne pensionate della città e della provincia (tra cui molte ospiti delle Case di Riposo e dei Centri Diurni), due rappresentazioni (il pomeriggio e la sera di lunedì 7 marzo 2016) al:

TEATRO SOCIALE

P

unti Chiave Articolo

LUNEDI 7 MARZO 2016

(prima replica) ore 15.30 ∙ (seconda replica) ore 20.30

La Compagnia Corrado Abbati

presenta

Al Cavallino Bianco

Operetta di H. Müller e E. Charell

Musica di Ralph Benatzky

Adattamento e regia Corrado Abbati

Nuovo allestimento in esclusiva nazionale

su licenza di EDIZIONI SUVINI ZERBONI, Milano

Personaggi e interpreti:

Gioseffa Vogelhuber, ostessa Antonella Degasperi – Leopoldo, primo cameriere Luca Mazzamurro – Giovanni Pesamenole, industriale Corrado Abbati – Ottilia Pesamenole, sua figlia Cristina Calisi – Giorgio Bellati, avvocato Claudio Ferretti – Sigismondo Cogoli Giovanni Gala – Prof. Hinzelmann, Fabrizio Macciantelli – Claretta, sua figlia Antonietta Manfredi – Rudi, cameriere Davide Cervato – Franz, cameriere Riccardo Dall’Aglio – La postina Francesca Araldi – La sposa Lucia Antinori – Lo sposo Matteo Catalini – Martin Dario Donda – Kathy Marta Calandrino – Zenzi Giorgia Aluzzi  – Turisti, servitori, popolo, camerieri

Scene e costumi: InScena art design – coreografie: Giada Bardelli – direzione musicale: Roger Catino

 

LA TRAMA

Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il primo cameriere dell’Hotel, Leopoldo, ama la belle proprietaria Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago.
All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole. Sigismondo, “figlio di papà”, viziato e un po’ snob, si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca.. Lei e il padre, il buffo professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo punto le cose sono veramente complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che invece è invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l’Arciduca. Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l’Arciduca sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti si preparano ad accogliere l’Arciduca con il massimo della cortesia ma nel bel mezzo della festa Leopoldo fa una gran scenata di gelosia e tutto perché Gioseffa stava “amabilmente” conversando con Bellati.
Gioseffa si scusa con l’Arciduca che comprende e l’indirizza verso Leopoldo: “non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano”. Il lieto fine non è lontano.
Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa.
E il processo? Anche quello a lieto fine con buona pace del buffo Zanetto Pesamenole.

A questa bella iniziativa, da tradizione, è legata una sottoscrizione a premi promossa dal Coordinamento Donne Pensionate Spi Cgil – Fnp Cisl – Uilp Uil i cui proventi sì destinano ad iniziative di solidarietà.

Precisamente:

> Adesione al progetto Simone per Emergency, sostenuto dai volontari bresciani dell’Associazione, per l’acquisto di strumentazione chirurgica e materiale ortopedico per Fap (First Aid Post) e PHC Primary Health Clinic, a Dara nella Valle del Panshir (Afganistan), che presta assistenza alla popolazione dei villaggi più isolati.

> Adotta una mamma e salva il suo bambino, Progetto CINI (Istituto per il bambino nel bisogno) di Kolkata (Calcutta) in India, che consiste nell’adozione di altre due donne in gravidanza (36 sono state le adozioni dal 2003 al 2015) che l’Istituto segue sino alla nascita del bambino e poi entrambi per un periodo di due anni. In India un bambino su 3 nasce malnutrito, con forte rischio della vita

> Contributo per la frequenza alla Scuola Materna di Guarulhos città di periferia di S. Paolo

del Brasile, in favore di bambini di famiglie indigenti. Progetto seguito dalle Suore operaie di

Botticino, presenti da 25 anni in Brasile, in un Centro sociale che fornisce servizi di prima necessità

ai più poveri, soprattutto bambini e famiglie.

> Contributo all’attività di istruzione, contro l’analfabetismo, di donne e bambini alla scuola Morari – Escuela Oficial Rural Mixta, Dipartimento Chimaltengo, Guatemala. Progetto seguito dalla Fondazione Guido Piccini per i Diritti dell’Uomo di Calvagese.

L’evento sarà realizzato grazie alla collaborazione del CTB Centro Teatrale Bresciano, al patrocinio del Comune e alla Provincia di Brescia, al sostegno della Fondazione ASM Gruppo A2A e alla SocialDent (di Rovato e Manerbio) per l’importante sostegno, e alla partecipazione della Coop Lombardia – Comitato Soci e Centro Socio Culturale di Brescia.

 

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