L’ORA DI RICEVIMENTO Regia di Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio.
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rande interpretazione di Fabrizio Bentivoglio nei panni di un Professore oramai alla fine della carriera in una scuola della periferia di Tolose. Dove tutto è permesso ,dove la scolaresca è composta da un’ etnia di razze diverse tra loro per culture, religione , usanze e valori . Nell’ora di ricevimento il Professor Ardeche , insegnante di francese, deve lottare senza soluzione contro un’integrazione impossibile .
Bentivoglio apre la scena descrivendo in modo dettagliato l’aula che per anni è stata la sua seconda casa , sempre la stessa tutti gli anni. Tratteggia umoristicamente con vari soprannomi i suoi allievi . Pacatamente cerca di mettere d’accordo tra loro i genitori per le preoccupazioni che si presentano per una gita scolastica, problemi legati al cibo per la loro cultura. Tranquillamente riesce a far capire ad un suo giovane collega di grande spirito idealistico che questa scuola purtroppo non è quella che lui immagina. Bravo il regista, Michele Placido, per aver trattato temi di grande attualità, bravo l’interprete e l’interpretazione di Bentivoglio.
La scenografia minimale di Marco Rossi si presenta al pubblico con una scrivania , alcune sedie, una lavagna su una parete e sullo sfondo una vetrata, al di là un grande albero che con il suo ciclo naturale biologico scandiva le varie stagioni . Belli i costumi di Andrea Cavalletto che sottolineano il paese di provenienza dei genitori degli alunni . Un’ora e quaranta senza intervallo che scorre rapidamente per la bravura dei protagonisti.
REPLICHE FINO AL 22 GENNAIO AL TEATRO SOCIALE.
Recensione di DIANA MARCOPULOPULOS
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