span style="color: #444444;">La Elena presentata da Elisabetta Pozzi, per la regia di Andrea Chiodi, è la protagonista di un monologo che ci ripropone una Elena diversa, una Elena donna del presente a noi più vicina che fa a meno della bellezza effimera della giovinezza e che, tra un bicchiere di whisky e una sigaretta si confida ad un soldato o al fantasma di un amante valutando la propria esistenza, eccezionale certo, ma che adesso sta volgendo alla fine unitamente all’ormai sfumata bellezza della giovinezza da lei trascorsa all’insegna dell’amore, tra le braccia forti di vari amanti, tutti trepidanti per lei.
Ma ora, in questa riscrittura del classico omerico, essa è andata via già da molti anni ed il suo posto è stato preso da un’altra bellezza, quella dell’esperienza che la porta ad un ricordo che non genera più alcuna passione, ma solo malinconia e forse rimpianto che traspare nel suo rivolgersi ad un soldato, presenza muta, forse un vecchio amante che torna a farle visita un’ultima volta.
E’ in quest’atmosfera che Elena trascorre i suoi giorni e ci offre di se un ritratto assai impietoso che la vede trascorrere i suoi giorni tra un bicchiere di whisky e una sigaretta non vergognandosi affatto di mostrare il fatiscente degrado in cui versa la sua vecchia abitazione nel quale, ormai, impera solo un senso di vuoto nel quale è immersa e vive, oramai derisa anche da ancelle irriverenti che le fanno dispetti eppure ……
Eppure la “vecchia” Elena di Elisabetta Pozzi, premiata anche col David di Donatello per “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, offre al suo pubblico il fascino eterno di chi ha acceso i cuori degli eroi, rendendo per questo anche lei un’eroina immortale, e sa regalare memorie, riflessioni, immagini che il tempo non scalfisce e che rimarranno eterne anche grazie alla Pozzi che recita con la classe della grande attrice, al colmo della maturità espressiva, dosando parole a gesti, sussurri a declamazioni, ondeggiando il corpo dentro il suo lungo abito nero sulle belle note della musica di D’angelo tanto da strappare, a 15 minuti dal termine, un applauso inatteso che esalta uno dei momenti cardini dell’opera che, a giudicare dall’applauso finale, è stata molto gradita ed apprezzata dal pubblico.
L’opera resterà in scena fino a Domenica 21 e, in occasione dello spettacolo, sono programmati due appuntamenti nel Foyer del Teatro Sociale a cura di Daniele Pelizzari. Il primo incontro, si terrà giovedì 18 febbraio alle ore 17.45 con Elisabetta Pozzi, protagonista dello spettacolo “Elena”, Andrea Chiodi, regista, e Nicola Crocetti, traduttore del testo di Ghiannis Ritsos; dal 17 al 21 febbraio 2016 si terrà, sempre nel foyer del Sociale una mostra fotografica con immagini legate agli spettacoli Medea e Cassandra che compongono con lo spettacolo Elena, un progetto di riscrittura delle figure femminili del mito e di materiali legati a Ghiannis Ritsos. Infine, sabato 20 febbraio 2016 alle ore 17.30, al Nuovo Cinema Eden, per il consueto appuntamento de “I sabato pomeriggio tra cinema e teatro”, Elisabetta Pozzi incontrerà il pubblico, intervistata da Daniele Pelizzari. A seguire la proiezione del film “Donne” di George Cukor.
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