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Tardelli: “Il Napoli resta una goduria, ma Sarri la smetta, per vincere serve altro”

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Tardelli: “Il Napoli resta una goduria, ma Sarri la smetta, per vincere serve altro”

Marco Tardelli scrive nel suo editoriale per La Stampa: “Maurizio Sarri è certamente uno dei mister più illuminati e talentuosi del nostro calcio: e le performance del Napoli (la sconfitta con il Manchester City nulla toglie al bel gioco degli azzurri) lo dimostrano. Ma di lui si parla molto anche per una sua speciale caratteristica. Così ho deciso di scrivergli.

Caro Maurizio, prima di tutto complimenti. Guidi da par tuo una bellissima squadra e i successi in campionato parlano chiaro e a tutti noi del calcio farebbe comodo e piacere se ci fosse un’altra squadra campione d’Italia. Ma voglio essere franco a costo di rischiare qualcosa: sei troppo polemico, troppo proteso verso la contestazione, con toni aspri e comunque sempre poco concilianti. Va bene, tu ritieni che dire le cose in faccia sia un pregio e non un difetto. È vero, sono d’accordo con te. Ma ci sono almeno due modi per esprimere la stessa cosa. Tu scegli quello più diretto e ruvido, preferisci la carta vetrata alla velina. E non sempre salire sul ring va bene e fa bene al calcio. Hai letteralmente preso a randellate la Lega sulla scelta dei calendari sostenendo che non agevolano le nostre squadre nelle coppe, senza considerare che i calendari si conoscevano da tempo e semmai sono i club a dover capire se sono attrezzati per la doppia fatica. Hai affermato che bisognerebbe confinare la Nazionale in un tempo determinato per favorire i club. Ti ricordo che la Nazionale, almeno così la vedo io, è sacra. Per i giocatori correre per i propri colori è un onore oltre che un dovere. Certo, la Lega ha fatto i suoi errori e io non le ho mai lesinato critiche, ma vanta tra i suoi dirigenti proprio il tuo bellicoso presidente Aurelio De Laurentiis: lui cosa ne pensa? Si può ridurre il problema a un complotto contro il Sud? Agitare su tutto la bandiera della polemica, alla lunga, toglie credibilità e peso alle diverse posizioni. I dirigenti, nel nostro mondo, sono seguiti e considerati anche per gli esempi di compostezza e buon senso che sanno offrire, al di là dello spirito di squadra e di appartenenza. Viene il sospetto, altrimenti, che alzare la voce nasconda l’intento di tirarsi fuori dalle critiche per errori tattici o di strategia complessiva. Si cerca di alzare polveroni piuttosto che accettare la realtà dei fatti. La realtà dei fatti, per quel che riguarda il Napoli di oggi, il tuo Napoli, è che sono stati commessi troppi errori in fase difensiva. Mi riferisco per esempio ai gol subiti su palla inattiva contro il Real l’anno scorso o il City due giorni fa. È vero che anche la sfortuna vi ha perseguitato per i troppi infortuni (l’ultimo Ghoulam) ma anche che giocatori importanti non stanno fornendo (in Europa) le stesse prestazioni delle passate stagioni. Questo è un problema tecnico-tattico (e non di calendario) che occorre porsi e risolvere, come tu peraltro sei stato capace di fare in altre occasioni. Caro Maurizio, ti do atto che ci stai offrendo un calcio spettacolare, offensivo, fatto di un ottimo possesso palla, di giocate straordinarie, un calcio collettivo che pochi hanno saputo mostrare quanto il Napoli. Ma credo che ci siano dei momenti nei quali bisogna capire che per vincere non serve andare sempre a cento all’ora e che qualche volta bisogna frenare per evitare di andare a sbattere. Scusami, ma è un po’ il tuo caso. Con affetto e stima, tuo Marco”.


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