Il Tar ha bocciato il ricorso di Arbnb che ricorrerà al Consiglio di Stato. Per il ministro Marco Centinaio ora si paghi la tassa.
Airbnb ha annunciato di volersi rivolgere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo del Lazio che ha respinto il ricorso sugli affitti brevi dopo una lunga battaglia legale iniziata nel 2017, quando la norma fu approvata con la manovra correttiva.
“La sentenza del Tar conferma quanto abbiamo sempre sostenuto, la lotta all’illegalità è prioritaria“, ha invece affermato il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio.
A
irbnb dovrà pertanto applicare la legge sugli affitti brevi, che impone alle piattaforme online di trattenere dagli utenti il 21% di tasse dai compensi destinati ai proprietari delle case e di versarlo al fisco.
“Non ci sono più alibi per chi, da quasi due anni, si prende gioco delle istituzioni. Airbnb deve riscuotere la cedolare secca sulle locazioni brevi e comunicare all’Agenzia delle Entrate i nomi dei locatari e i relativi redditi“, ha osservato Federalberghi, stimando che “nei primi 18 mesi di (mancata) applicazione dell’imposta Airbnb abbia omesso il versamento di più di 250 milioni di euro“.
Il Tribunale amministrativo ha stabilito anche che le ritenute vadano calcolate da settembre 2017. Sarà il Mipaaft (Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo) che se ne dovrà occupare.
Adduso Sebastiano
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