Erano cinquant’anni che un vecchio villaggio turistico, in una delle più belle baie di Taormina, a Capo Mazzarò, era stata lasciato nel più totale oblio, tanto che erano in pochi ormai, persino tra gli stessi locali, che ne conoscevano l’esistenza.
Un sito turistico chiuso dal 1970 circa, che tuttavia, come una piccolissima recente Pompei, ha mantenuto per questo nei decenni inalterato il suo fascino originario, salvandosi dalla speculazione edilizia.
Il patrocinatore messinese Antonio Presti, con la sua “Fondazione Fiumara d’Arte”, alcuni mesi addietro è riuscito ad ottenerne il comodato d’uso per cento anni, con l’impegno di trasformarlo in un centro di aggregazione culturale da restituire alla collettività.
La presentazione al pubblico di questa meraviglia è avvenuta nel tardo pomeriggio del 27 luglio 2017 in una giornata tipica di sole siciliano che ne risaltava ogni aspetto. La Natura appariva in tutte le sue originarie forme arborei siciliane. Gli edifici, piccole casette, quasi loculi, erano come originariamente quelle di cinquant’anni addietro, collegate da piccoli viottoli e tanti scalini. Dai quali si ammira il panorama di Taormina e del suo mare.
Diverse zone erano delimitate, anche per motivi di sicurezza, da gigantografie di foto di famosi attori e attrici dell’epoca insieme a conduttori televisivi che frequentavano la Taormina dei decenni passati.
Antonio Presti, immagina per questa nuova vita del rinato villaggio Le Rocce, un eterogeneo luogo artistico-monumentale in cui ci sarà spazio per artisti, ma anche per ambienti da destinare al turismo: “… all’interno di questo luogo il visitatore non sarà più passivo nello sguardo ma opera d’arte a sua volta, con la sua partecipazione fatta soprattutto di emozioni autentiche”.
L
a fotogallery del video parla da sola.
Adduso Sebastiano
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