La Riviera Jonica Messinese con un budello di SS114. Occorre uno svincolo autostradale. Infrastrutture inesistenti o progettate col “fiasco”.
Lo svincolo autostradale sulla A18 (Messina-Catania), cosiddetto di Santa Teresa di Riva (ME) seppure è utile e necessario per l’intera Vallata dell’Agrò (che conta ben 8 Comuni e circa 20 mila persone che d’estate si triplicano tanto che le vecchie strade letteralmente s’intasano), è ritornato in questi giorni all’attenzione delle discussioni da bar e vaniloqui elettorali. Sia in quanto siamo prossimi alle votazioni europee del 26 maggio (e risaputamente aggiungere chimere alla propaganda non guasta candidatura per cui si tirano fuori le illusioni di tutti i tempi) e anche perché si dovranno effettuare i lavori sull’annosa frana di Letoianni (ME) che ostruisce una parte dell’A18, sicché potrebbe esserci la conseguente interruzione dell’autostrada.
Inoltre, un esposto di un cittadino ha sollevato il notorio problema del sottopassaggio ferroviario a Sant’Alessio Siculo che non sarebbe in regola, pertanto il traffico sulla SS114 potrebbe essere limitato alle sole auto e veicoli di medio tonnellaggio.
Prima tuttavia di entrare nel vivo della questione, si vuole brevemente ricordare altre locali fantasticherie propagandate dalla decennale collettrice politica, nazionale, regionale, provinciale e locale con rispettivi carrozzoni e codazzi: la “intervalliva” una strada che doveva collegare la costa jonica messinese con quella tirrenica partendo da Santa Teresa di Riva fino ad Antillo e da questo ridiscendere verso la Riviera opposta a Fondachello Fantina; l’immaginario porticciolo tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva ad uso sia turistico che per i pescatori i quali ancora oggi per varare e tirare le barche sono soggetti alle variabili delle condizioni meteorologiche.
Ma andiamo al punto. Ci era occupati altre volte del predetto svincolo e in ultimo nell’articolo “Svincolo autostradale di Santa Teresa di Riva (ME). Per il Ministero nulla osta alla Convenzione con il CAS”, anche se non si comprende il percorso portato avanti dall’attuale sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice che è anche deputato regionale, considerato che il suo predecessore e attuale sindaco di Messina Cateno De Luca (come si era evidenziato in altri articoli “In prov. di Messina, uno svincolo autostradale per una Vallata” e specialmente in “Svincolo A-18 a Santa Teresa di Riva (ME). Una farsa lunga sei anni”) non aveva reso esecutivo il progetto. In sostanza, come sempre e come al solito, pure nella fattispecie, tutti, compresi gli altri locali sindaci, di Savoca, Casalvecchio, Antillo, Limina, Roccafiorita, Sant’Alessio Siculo, nonché la collegata “Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani”, avevano in questi anni fatto solo propaganda, gonfiata pure dai rispettivi allineati concittadini e professionisti vari.
Eppure nella Riviera Jonica messinese le venute di blasonati politici che, quanto meno dovrebbero capire, compenetrarsi ed essere ad un livello ricettivo superiore, da sempre non mancano
Pochi giorni addietro c’è statoi proprio a Sant’Alessio Siculo il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci con “seguito locale” ma che evidentemente era presente per fare immagine elettorale. Prima c’era stato anche il Sindaco della Città Metropolitana Cateno De Luca (ed ex sindaco di Santa Teresa di Riva) che ha tenuto una conferenza a favore della propria candidata di FI alle europee.
E ancora prima era venuto il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli 5stelle, accompagnato da ingegneri dell’Anas cui uno era donna, i quali, si ritiene, avrebbero dovuto evidenziare che l’unica (vecchia) Strada Statale 114 (ormai anche stretta per i nostri tempi) che collega i vari paesi della Riviera Jonica messinese, si è spesso interrotta per cedimenti, alluvioni e altro (ne sono ancora testimoni le varie frane e gli innumerevoli articoli di diversi siti d’informazione del comprensorio) e che l’unica via alternativa rimane quella di realizzare più svincoli con la parallela Autostrada, a meno di sventrare tutta la costa, compresi gli abitati, per costruire una nuova strada.
Ora però sta nascendo un altro serio problema. Come infatti si apprende da un giornale online locale, un cittadino attivista 5stelle di Giardini Naxos, Guglielmo Trusso, ha inviato un esposto “al Prefetto, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ad Anas, alla Sottosezione della Polizia stradale di Giardini e ai sindaci di Taormina, Giardini, Letojanni, Forza d’Agrò, S. Alessio, S. Teresa e Furci” nel quale evidenzia le criticità strutturali del sottopasso ferroviario della Ss114 a S. Alessio Siculo (ME).
“Il sottovia è stato realizzato tra il 2013 ed il 2017 per migliorare la viabilità eliminando il passaggio a livello della linea ferrata – scrive il Trusso – e da quanto ho appreso dopo quattro anni finalmente a breve dovrebbero partire i lavori per la rimozione della frana di Letojanni sull’A18, che interesseranno entrambe le carreggiate con conseguente chiusura per diversi mesi del tratto compreso tra i caselli di Taormina e Roccalumera. Considerando che le migliaia di mezzi che transitano giornalmente sulla A18, provenienti dalla Sicilia sud-occidentale e dirette a Messina e viceversa, saranno deviate inevitabilmente sulla Ss 114, andando incontro all’angusto passaggio del sottovia, non sarà difficile immaginare che la situazione per Giardini, Taormina, Letojanni, S. Alessio, S. Teresa e Furci diventerà infernale. Mi auguro vivamente che ciò che si vocifera negli ambienti degli autotrasportatori e cioè che alcuni mezzi pesanti di particolari dimensioni non riescono a transitare nel sottovia non sia vero e non trovi conferma nei vostri accertamenti. E ancor più mi auguro – prosegue l’attivista – che vengano prese delle misure affinché il percorso delle ambulanze, da e per l’ospedale di Taormina, non sia ostacolato dagli inevitabili ingorghi che si verranno a creare e che non ci ‘scappi il morto”. Nell’esposto viene evidenziato come “il nuovo tratto di strada all’altezza del sottovia si presenta come un budello contorto e angusto, nonché pericoloso, tant’è che è precluso al transito di pedoni (qualora questi fossero costretti a percorrerlo, in caso di emergenza, sarebbero esposti a gravissimi rischi) e l’area del sottovia sia ad alto rischio di allagamento, pericolo che nel vecchio tracciato non esisteva, con enormi difficoltà di transito sia agli autobus di linea o turistici che ad altri mezzi pesanti. I mezzi di Protezione civile e Vigili Del Fuoco saranno in grado di transitare in quel preciso punto della Ss 114 in una situazione di emergenza per gravi eventi naturali (sismi, alluvioni o frane) per muoversi tra Catania e Messina? … Il sottopasso ferroviario è stato realizzato nel 2012 da Rete ferroviaria Italiana e Anas, in sostituzione del passaggio a livello esistente da fine ’800. Inaugurata nel febbraio 2013 dopo non poche proteste per il protrarsi dei lavori, l’opera ha da subito mostrato tutte le sue debolezze, a partire dal fatto che è stato vietato il transito ai mezzi con lunghezza superiore ai 12 metri, che prima circolavano senza problemi, in quanto rischierebbero di restare incastrati nella pericolosa doppia curva … due anni fa in Consiglio comunale a S. Alessio è emerso come vi sia solo un collaudo parziale dei lavori e che gli stessi non siano stati eseguiti in linea al progetto, in quanto mancano ancora le barriere antirumore a protezione delle abitazioni. Diversi mezzi pesanti in questi anni sono rimasti incastrati, soprattutto nella corsia in direzione Messina, in particolare il 5 ottobre 2015, giorno della frana di Letojanni sull’A18, quanto il traffico venne deviato sulla Ss 114 e i tir fatti transitare a senso unico alternato, anche contromano nella corsia in direzione Catania”.
Al riguardo, sulla Rete si trova (in calce) un video di febbraio 2019 nel quale si vede un mezzo pesante che è rimasto incastrato nel transitare sotto questo obbligato sottopassaggio sulla Strada Statale (budello) della Riviera Jonica messinese.
E si è appreso pure che quando i pullman a due piani devono transitare sotto questo sottopassaggio nella direzione Catania-Messina, si deve fermare il traffico nell’altra corsia di senso opposto che è meno curvata così da consentirgli di passare.
Cose, come fossimo nel “Terzo mondo”, evidentemente progettate e realizzate senza etica e dovuta forzosa attenzione.
Pertanto lo svincolo autostradale tra Sant’Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva e servente anche tutti gli altri otto Comuni della Vallata dell’Agrò, è di tutta evidenza non solo necessario e utile sotto il profilo della viabilità, scorrevolezza viaria, sviluppo economico, turistico, commerciale e quindi occupazionale, ma anche e particolarmente per quello della sicurezza e prevenzione generale di eventuali e già verificatisi, interruzioni, frane, alluvioni e altro sulla Strada Statale 114, ormai oltremodo insufficiente per la locale circolazione di mezzi e persone.
A
dduso Sebastiano
Di seguito il video integrale dell’autoarticolato rimasto bloccato nel sottopassaggio ferroviario sulla Strada Statale 114 a Sant’Alessio Siculo (ME)
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