Castel di Judica (Catania): in un paesone che sorge nelle ultime propaggini della provincia etnea, verso Enna, la lotta politica non conosce limiti né decoro. Fino al punto che una ragazza trentenne viene umiliata ed imbarazzata con la pubblicazione sul web di sue foto private, che le sono state rubate. Anzi, per colmare la misura, vengono stampate in formato manifesto 70 x 100 ed affisse a decine in tutte le strade del paese.
L
a “nostra” battagliera consigliere comunale è Lorena Grazia Mileti, al suo terzo mandato elettorale. Se tanti cittadini l’hanno eletta e continuano a rieleggerla, vuol dire ha che ha ben operato, soprattutto stando all’opposizione dove non ci sono rischi di maneggi gestionali vari.
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Eppure si vede che riesce a pizzicare qualche nervo scoperto in qualche ganglio di interessi, che non sapendo come attaccarla politicamente si danno agli attacchi personali ed al suo essere donna (anche bella, che non guasta!).
Questa trovata dei manifesti risale ad un giorno particolare, memorabile per tutti i siciliani: il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci. Mentre in tutta l’Italia si organizzano manifestazioni per ricordare questa pagina luttuosa della nostra storia, a Castel di Judica la lotta politica si colora di simili grandi problematiche etiche: come svillaneggiare una donna che fa il suo dovere.
Poi viene formato un gruppo social su Faceboock, dal nome che è tutto un programma “Lorena Mileti fuori dal Comune”. Non occorre dire che pur avendo qualche like, questo gruppo è stato chiuso d’autorità in breve tempo. Ma la polizia postale è riuscita a trovare questi leoni da tastiera, autori di questa lotta politica così “costruttiva”? Pare di no, perché gli avversari di Lorena continuano indisturbati a mandarle lettere intimidatorie e a perseguitarla psicologicamente in modo pressante, con ogni mezzo.
Di pochi giorni fa la notizia, appena trapelata, dell’ennesimo sgarbo subito: copertoni della macchina tagliati nel mentre si trovava in pizzeria. Segue ennesima denuncia ai Carabinieri.
In paese molti le esprimono vicinanza, solidarietà e simpatia che la spronano ad andare avanti, nonostante tutto. La ragazza è tosta e con i suoi 33 anni ha ancora grinta da vendere e lo sta dimostrando con civico coraggio.
Anche se qualche “saggio” consigliere comunale più anziano non lesina consigli illuminati del tipo: “ sei giovane e bella, cercati un marito e lascia perdere la politica”.
Ma Lorena non pare il tipo da abboccare a simili “disinteressati” consigli. Tutt’altro. E noi siamo idealmente al suo fianco, perché ci figuriamo il disagio di sentirsi perseguitata, spiata, molestata nella sua vita pubblica e privata. Ed il legittimo disagio della famiglia che vive in ansia per l’impegno di questa figlia coraggiosa.
Speriamo che anche le forze dell’ordine, polizia postale in primis, le stiano vicini e riescano a smascherare e a punire adeguatamente gli autori di sì inqualificabili comportamenti.
Inqualificabili ed indegni sia nella politica che nella vita civile. La civiltà di una società si misura anche da questi parametri.
Carmelo TOSCANO
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