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Castellammare di Stabia

Decreto Genova: la maggioranza cade in commissione su condono Ischia

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Maggioranza battuta in commissione al Senato su un emendamento all’articolo del provvedimento che disciplina le contestate pratiche di condono a Ischia.

B

attuta la maggioranza nella votazione in commissione al Senato: bocciata la possibilità di applicare le regole del condono edilizio del 1985 del Governo Craxi generose nei confronti di abusi edilizi.

Il senatore pentastellato De Falco ha votato con l’opposizione contro il governo mentre, l’altra Grillina Paola Nugnes, si è astenuta.

È la prima volta che il governo Conte viene battuto in un voto parlamentare.

Fatto gravissimo ha commentato il vice premier Di Maio: De Falco e Nugnes sono già sotto procedura dei probiviri.

Il decreto Genova comunque è stato approvato dalle commissioni lavori pubblici ambiente e questa mattina arriva in aula a tre mesi esatti dal crollo del ponte Morandi.

Intanto l’associazione degli spedizionieri genovesi avvia una Class Action contro Autostrade per l’Italia e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per i danni subiti.

Tre mesi dopo Genova è una città stremata dai disagi con i due Monconi del Ponte allungati sul Polcevera a simboleggiare le 43 vite spezzate e con una prospettiva ancora incerta.

Il sindaco e commissario straordinario, Marco Bucci, ha ribadito ancora che la demolizione potrebbe iniziare prima di Natale e che il nuovo ponte, forse sarà pronto nell’estate del 2020.

Al di là della buona volontà è l’ennesimo annuncio che non illude i Genovesi, preparati ma non rassegnati di fronte ad un’attesa destinata a proluncarsi.

Entro domani il Senato dovrebbe approvare il decreto per Genova.

Il testo ha subito 77 variazioni, 408 gli emendamenti presentati, e ci sono altri numeri che cristallizzano le conseguenze subite dalla città.

422 milioni sono i danni denunciati dalle imprese, dagli artigiani, dai commercianti.

E poi c’è il porto, a ottobre il calo dei traffici si è assestato sul 10% dicono gli spedizionieri che hanno annunciato una class action contro Autostrade per l’Italia e il Ministero dei Trasporti.

POLITICA

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