Strage di fedeli in una moschea sufi nel nord dell’Egitto. Un commando di assalitori ha attaccato con ordigni esplosivi durante la preghiera del venerdì, quando la sala era gremita da centinaia di persone, aprendo poi il fuoco con armi automatiche contro chi cercava di mettersi in salvo.
Massacro in moschea
È
di almeno 235 morti e 109 feriti il bilancio della strage perpetrata durante il venerdì di preghiera islamico da un gruppo di terroristi in una moschea ad al Rawdah, località nel nord del Sinai vicino a Bir al-Abded.
Il commando composto da una quindicina di jihadisti ha fatto esplodere alcuni ordigni ed ha aperto il fuoco sui fedeli che stavano fuggendo all’esterno del luogo di culto frequentato da musulmani sufi, considerati eretici dai sunniti dell’Isis.
Testimoni hanno riferito che i terroristi hanno sparato anche contro le ambulanze che tentavano di soccorrere i feriti. Il bilancio dell’attentato nel villaggio di al-Rawdah, nel Sinai del Nord, è altissimo: almeno 235 morti e oltre 109 feriti. I media locali riferiscono inoltre che i terroristi sono stati uccisi in seguito all’intervento delle forze speciali egiziane.
Il presidente Abdel Fatah al-Sisi, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, ha promesso una risposta brutale contro i movimenti estremisti. E in serata caccia militari hanno bombardato alcuni obiettivi nella zona dove è avvenuto l’attacco terroristico.
La regione del Sinai, dove operano cellule terroristiche affiliate all’Isis, non è nuova ad attentati del genere, anche se quello odierno è stato il più sanguinoso. Nell’ottobre de 2015 morirono 225 persone a bordo di un aereo russo esploso mentre sorvolava il Sinai e in luglio 23 soldati sono stati uccisi in un agguato operato da gruppi islamisti. Inoltre lo scorso 9 aprile 47 cristiani sono stati trucidati durante gli assalti a chiese copte ad Alessandria d’Egitto e a Tanta.
Caccia dell’aeronautica militare egiziana stanno conducendo raid aerei contro covi di militanti vicino al villaggio di al-Rawdah. Quindici terroristi sono stati uccisi in attacchi condotti con due droni dalle Forze armate egiziane nel nord del Sinai, rende noto il servizio arabo di Sky News, sottolineando che i miliziani uccisi avrebbero preso parte all’attacco sferrato contro la moschea. Nel raid sono anche stati distrutti due veicoli, prosegue l’emittente. L’esercito egiziano sta anche perlustrando altre auto.
Unanime il coro di condanna per i fatti nel Sinai. Dal presidente americano Trump al presidente del Consiglio Gentiloni, i leader occidentali hanno tutti espresso orrore per la strage. Messaggi di sostegno all’Egitto sono arrivati anche da tutti i Paesi arabi.
/agenzie/tvsvizzera/adnkronos
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