Oggi pomeriggio, l’Aula consiliare del comune di Castellammare di Stabia ha ospitato la presentazione della collana edita da Maria Pacini Fazzi Editore: Italiane: storie di donne raccontate da donne.
U
n evento che ha messo in risalto il grande contributo che le donne della Penisola hanno dato al proprio Paese, grazie al loro operato, alle loro idee, alla loro esistenza. Un’operazione intensa, concepita per non far cadere nell’oblio anni di sacrifici, lotte e meriti.
Ad aprire l’incontro sono stati Francesco Maienza e Dafne Rapuano, due attori che hanno sottolineato, servendosi di un un dialogo ironico, come i nomi dei personaggi storici maschili siano impressi nella memoria delle persone, mentre quelli femminili restano nell’ignoto. “Una storia senza donne, una storia a senso unico”. Ed è proprio questo ciò che vogliono evitare le autrici della collana Italiane: la dimenticanza che tutto avvolge.
Introdotte dal giornalista Pierluigi Fiorenza, Laura Cesarano Jouakim, Nadia Verdile e Luisa Cavaliere hanno raccontato rispettivamente il vissuto di Lina Melin, Cristina Trivulzio e Nilde Iotti. Tre donne che nel corso della loro vita hanno combattuto contro il maschilismo più becero per affermare ideali quali: democrazia, uguaglianza e avanzamento sociale.
Attraverso la conoscenza di tali storie si può capire come il Paese sia progredito culturalmente, per merito del coraggio avuto dalle protagoniste di andare contro corrente per fini più alti di quelli a cui le donne, fino a poco fa, erano obbligatoriamente destinate.
Sono intervenuti anche il sindaco Antonio Pannullo, il quale ha sottolineato che il predominio maschile almeno nella vita politica può dirsi concluso, e ricorda che i 4/5 della sua giunta è composta da donne; e il vicesindaco Andrea Di Martino, il quale ha messo in evidenza come le biografie di Cristina Trivulzio, Lina Merlin e Nilde Iotti siano ricche di un bagaglio storico e culturale che vale la pena conoscere e soprattutto ricordare.
L’incontro ha previsto anche brevi momenti di lettura e recitazione con gli interventi di Cristiana Cesarano, Dafne Rapuano e Francesco Maienza.
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