Ci troviamo sul lungomare all’inizio del cantiere della villa comunale e per poter arrivare alla Cassarmonica* bisogna attraversare la strada tra le auto e i motorini, molti dei quali incuranti della situazione rischiano di investire i pedoni.
Q
uesta è una situazione indecente e va subito denunciata. Per cui lunedì andrò a protocollare una denuncia alle forze dell’ordine e una richiesta di allargamento dello spazio pedonale.
Alessandro Criscuolo
*La cassa armonica o chiosco della musica è un arredo urbano che contribuisce ad abbellire lo spazio pubblico e concepito principalmente per ospitare gruppi musicali che eseguono concerti.
Collocato nei giardini o parchi, il chiosco della musica fa parte di un stile di architettura della festa sviluppata, in Europa, tra la fine del XIX e all’inizio del XX secolo nelle località turistiche dove evoca, quando rimane ancora, il piacere della villeggiatura al mare. Poi dall’Europa si diffuse nei paesi del nuovo mondo.
È una struttura architettonica, normalmente a pianta circolare o pentagonale, coperta da un tetto sostenuto da pilastrini sottili e aperta lateralmente negli spazi fra i montanti che sostengono il tetto. Veniva costruito di norma nel belvedere dei giardini all’italiana. La sua struttura era inizialmente in legno e venne successivamente realizzata in ghisa e vetro: tra gli esempi in Italia si ricordano quelli di Castellammare di Stabia, opera di Eugenio Cosenza e considerata tra le più belle al mondo[2], e quella di Napoli, progettata da Enrico Alvino. Rari sono gli esempi di Cassa Armonica interamente in muratura. Tra questi si segnalano, in Italia, le cassarmoniche monumentali di Acquaviva delle Fonti, in Puglia, e di Rapallo, in Liguria, in entrambi i casi tributi a una consolidata tradizione bandistica locale.
Nelle sere d’estate, la cassa armonica può essere anche tutta illuminata in occasione dei festeggiamenti patronali
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