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ancano poco meno di 24 ore al derby della capitale che vede le due “rivali” divise da ben 18 punti. Alle ore 15 di domani il fischietto del signor Banti vibrerà ed i cuori cominceranno a scaldarsi. Lo sa bene Luciano Spalletti, che nel consueto incontro con i giornalisti ha spiegato come quello che conta, in una stracittadina non sia lo spellarsi le mani per gli applausi. “Ad essere importanti sono i cuori che battono, non le mani. Ed i cuori che battono si sentono anche da Testaccio. Penso che per i nostri tifosi sia un sacrificio enorme disertare lo stadio. Io li ho visti i tifosi della Roma, ho visto la curva Sud. Occorre trovare una soluzione prima di giugno perché lo vogliamo tutti.”. Ha intenzione di chiedere un incontro al prefetto Gabrielli il mister, perché questa situazione pesa, soprattutto se si pensa che sei delle otto gare che restano da qui alla fine si giocheranno tra le mura amiche.
A tenere banco, tuttavia, è ancora una volta la spinosa questione relativa a Francesco Totti. Le indiscrezioni uscite solo ieri, infatti, vedrebbero il capitano giallorosso disposto a giocare gratis per un anno pur di ottenere il rinnovo di contratto e coronare così il sogno di chiudere la carriera con l’unica maglia che abbia mai indossato e che gli fa ancora battere il cuore. Questa è la risposta del tecnico di Certaldo: “Fare un sondaggio sul Totti sì-Totti no al derby sarebbe come chiedere se far commentare l’europeo Pizzul o a Caressa. Sarebbe giusto far scendere Totti in campo domani perché lui ha sempre fatto vedere grandi giocate dentro i derby ma è chiaro che da allenatore devo vedere le cose diversamente, senza lasciarmi scalfire dalle emozioni perché l’obiettivo fondamentale da perseguire incessantemente è il raggiungimento della Champions League. Quando si analizza una partita bisogna tenere conto di situazioni che chi si lascia trasportare dai sentimenti non sa vedere. Totti le giocate le farà sempre perché il piede è lo stesso, sono altre le cose che cambiano. La gestione della gara è fondamentale, occorre tenere il pallino del gioco poiché correre senza la palla è la fatica maggiore che si possa fare nel corso di una partita. Totti è un passionale, che quando entra in campo dimostra forza, qualità, precisione. Io di Totti ne vorrei 15 e lavoro per averne 15 forti come lui, però devo gestire la squadra dal punto di vista tecnico tattico per avere risultati e se la squadra funziona senza di lui devo tenerne conto. Non voglio interferire nel rapporto tra il capitano e la società, di cui io non so.”
SULLA STRACITTADINA… Lo stile Roma di cui Spalletti ha in più occasioni parlato in conferenza è un progetto ambizioso, che prevede anche di normalizzare il più possibile una sfida che da sempre surriscalda gli animi in città: “Mi sarebbe piaciuto giocarmela ad armi pari. È chiaro che però per loro noi siamo l’unica ragione di vita mentre noi abbiamo anche altri obiettivi a cui pensare in questo momento. Io sono in parità con i derby vinti e persi ma vogliamo avere altri confronti di livello oltre al derby, il confronto da auspicare è quello con l’Europa. Il derby non deve essere per noi l’unica ragione di esistere. Non so chi arriva meglio o peggio a questa sfida, ma speriamo che i calciatori siano bravi ad essere forti mentalmente. Cercheremo non solo di vincere, ma anche di fare la partita, perché noi vogliamo confrontarci con tutti con l’idea di imporre il nostro gioco. Loro hanno in panchina un professionista di prima qualità come Pioli, quindi non sarà facile”.
ANCHE DE ROSSI FUORI? Alla fine della fiera la fascia di capitano potrebbe finire sul braccio di Alessandro Florenzi: “Daniele ha fatto buonissimi allenamenti in questi giorni per cui nulla è scontato, lui potrebbe essere uno degli undici che scenderanno in campo ma devo valutare bene tenendo conto di quello che propongono altri calciatori che giocano nel suo stesso ruolo. Tento di far giocare i migliori come recita l’inno della Champions, perché è lì che vogliamo andare, anzi, dobbiamo puntare a stare stabilmente in quella competizione lì.”
SUL CALCIOMERCATO.. “Chi vuole andar via a fine stagione vada pure, l’importante è che in questi due mesi che restano si concentri sui nostri risultati. Probabilmente sceglieremo noi qualcuno da mandare via, i calciatori lo sanno e sono tranquilli. Chi ha mire importanti però deve giocare in maniera importante. È corretto avere ambizione e noi cercheremo di accontentare tutti. Per giocare a calcio basta un prato ed un pallone, del resto. Se Nainggolan dice che Napoli è Juve non sono più forti di noi considerando che sono avanti in classifica è lui il primo ad ammettere che si può fare meglio, bisogna pedalare di più”.
Claudia Demenica
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