No, alla possibilità data ai docenti di lasciare il posto con varie motivazioni.
S
OSTEGNO – La mobilità straordinaria ha avuto, ed ancora, delle conseguenze assai gravi sull’inizio dell’anno scolastico, sugli allievi, soprattutto, disabili.
Alla mobilità, com’è noto, sono seguite le assegnazioni provvisorie, che hanno permesso a migliaia di docenti, trasferiti nelle regioni del Centro-Nord, di rientrare nelle province del Sud.
Come ha prontamente riferito la nostra redazione, i rientri hanno riguardato principalmente i docenti di sostegno, grazie all’attribuzione di migliaia di posti in deroga.
Tra le vittime di tale situazione, ricordiamo ad esempio il “Salvemini” di Casalecchio di Reno, dove sono stati trasferiti 18 docenti di sostegno, 17 dei quali hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria, i cui provvedimenti sono stati effettuati in questi giorni, per cui le scuole di titolarità sono rimaste senza docenti, come il caso appena citato.
Nell’istituto suddetto, inoltre, è scoppiata una polemica per il fatto che il DS avrebbe detto ai genitori dei disabili di tenerli a casa sino alla nomina dei supplenti. Il dirigente in questione, Carlo Braga, ha respinto le accuse affermando, all’agenzia Ansa, di non aver detto di tenere a casa gli allievi ma di valutare, nel caso di studenti con problemi gravissimi, la possibilità di lasciarli a casa, qualora la mancanza dell’insegnante di sostegno potesse destabilizzarli.
Il problema dovrebbe risolversi (si fa per dire) tra questa e la prossima settimana; tra domani e sabato, infatti, l’ATP procederà all’attribuzione degli incarichi, ma le graduatorie si esauriranno presto, se già non lo sono. Da lunedì, poi, il DS nominerà dalle graduatorie di istituto, ma si tratta di docenti non specializzati.
Alla domanda “se tutto ciò sia dovuto alla buona scuola”, il dirigente risponde: “No. La ‘Buona scuola’ ha garantito diritti e stabilizzato posti di lavoro. Il problema è stato garantito ai docenti di lasciare il posto di lavoro con varie motivazioni. Ora, visto che i contratti sono triennali, questo problema rischia di ripetersi anche nei prossimi due anni”.
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