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OS Stabia – Castellammare di Stabia è la città delle acque e delle contraddizioni: bella e splendente grazie alle risorse naturali che il buon Dio ha voluto regalarle, ma anche molto degradata e lasciata all’incuria.
Da alcuni anni alcuni cittadini stabiesi hanno deciso di voler lottare per la loro amata città e hanno creato una pagina Facebook dal nome esplicito “SOS Stabia”. Proprio in questi giorni hanno lanciato un nuovo tormentone in città con tanto di videoclip creato sulle note di una famosa canzone che sta spopolando in questo momento (Volare di Rovazzi n.d.r.): “Mi fai Cagare, Potrei Sognare”
L’idea ispiratrice del loro videoclip e stata la così detta “Mappina Stabiese” (Mappina intesa come persona non propriamente civile, che fa dell’inciviltà il suo credo quotidiano). Grazie alla creatività di Nicola Pede (storico fondatore di Sos Stabia) ed Adriano Landolfi è stato prodotto un videoclip di denuncia.
La voce di “Mi fai Cagare, Potrei Sognare” è di Alessandro Criscuolo, mentre il testo, il vero pezzo forte, è stato scritto a quattro mani da Nicola Pede ed Adriano Landolfi, che ne hanno curato anche la regia. La musica della famigerata canzone di Rovazzi è stata riarrangiata e prodotta dalla Steve Studio Recording. Anche Pragma ha contribuito alla realizzazione del videoclip portando sul set la propria esperienza e le qualità tecniche alla macchina di Gaetano Volpe. Il montaggio è stato curato da Nicola Pede.
Le parole della canzone sono dirette, in chiaro stile Sos Stabia. Nel videoclip di “Mi fai Cagare, Potrei Sognare”, le scene ricostruite si alternano con le scene di vita reale, che quotidianamente vengono prodotte da Sos Stabia e da tutto il pubblico, che altro non sono i cittadini di Castellammare di Stabia, stufi dei soprusi, delle arroganze, della prepotenza di persone indegne e non devote al vivere civile. Si parla dei fondamentali: la carta nel cestino, l’immondizia, la sigaretta, i muri imbrattati, il parcheggio selvaggio in particolar quello fatto costantemente dinanzi alle discese realizzate per meno fortunati o per chi è in giro con i più piccoli in carrozzina.
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