Sorrento, stupro all’interno del ristorante: la vittima sarebbe stata ricattata affinchè non denunciasse la violenza sessuale subita dall’amica e dal proprietario del locale
La polizia giudiziaria ha ascoltato, nelle vesti di testimone, un’amica della ragazza violentata all’interno del ristorante “I Giardini del Tasso” a Sorrento. I dettagli emersi durante il colloquio sarebbero persino più crudi della violenza in sè, per la quale sono stati arrestati in settimana il proprietario del locale e una 23enne. Secondo quanto riferito dalla ragazza, la vittima avrebbe subito minacce e ricatti affinchè non denunciasse la violenza subita. In particolare, rivelano i colleghi di Metropolis, l’amica avrebbe raccontato di essere a conoscenza dell’esistenza di foto che la ritraevano nuda e quasi in stato di incoscienza all’interno del locale. La testimone avrebbe anche riferito agli inquirenti di un episodio di un presunto ricatto: la complice del proprietario del ristorante l’avrebbe avvicinata dicendole di stare attenta a parlare male di lei in giro “perchè poteva sputtanarla”.
I fatti sarebbero avvenuti il 12 novembre 2016. La vittima evidentemente aveva attirato l’attenzione morbosa del gestore che avrebbe sciolto della Ghb, la droga dello stupro, nel suo bicchiere per poter abusare di lei con la complicità della 23enne. Quest’ultima, secondo quanto raccolto da ilMattino, avrebbe “venduto” l’amica per 100 euro.
Solo dopo tempo la vittima si è rivolta alla polizia che, dopo indagini, ha trovato sufficienti elementi per poter far arrestare i presunti responsabili.
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